Syria. Morti a centinaia, mentre Italia arma Turchia per milioni di euro, violando i diritti Onu
16 Ottobre 2019Definirla una barbarie ritengo sia un eufemismo. Ciò che sta accadendo in Syria è quasi indefinibile.
Ciò che sappiamo è che i civili, oltre i soldati naturalmente, continuano a morire a centinaia. E, soprattutto, i bambini continuano a perdere la vita sotto i bombardamenti.
È come se la storia si fosse fermata al 15-18, o al 19-45. È quello stesso terrore, quell’identico, continuo, tentativo di difendersi dagli attacchi armati, da parte di esseri umani innocenti. Bambini che, se anche dovessero sopravvivere, resteranno segnati a vita. Mamme che tentano di proteggere le proprie creature, spesso invano.
E perché tutto ciò è possibile ancora adesso, nel 2019, quando nei paesi cosiddetti civilizzati la vita procede serena, per quanto nel nostro non è proprio esatto definirla così? La risposta viene da sé: è sempre il dio danaro a regnare sovrano. Questo, forse, è l’aspetto più raccapricciante dell’intera tragedia. Persone innocenti si trovano ad essere bombardate perché i cosiddetti paesi civilizzati hanno interessi economici troppo alti per smettere di fornire armi di ogni tipo.
Una buona parte delle bombe piovute in testa ai curdi syriani, sono quelle fabbricate in Italia e che il “Bel Paese” vende alla Turchia, insieme con una serie di altre armi, per un totale di 890 milioni, cifra riferita solo agli ultimi 4 anni.
La cosa paradossale è che tutto ciò, se pure in parte, è legale: la Turchia fa parte della Nato, è partner politico e commerciale dell’Europa, non è sottoposta ad alcun embargo, dunque compra i nostri armamenti. In realtà, però, esiste una legge dell’Onu che vieta il transito di armi verso i paesi in stato di guerra. Dunque, francamente tanta legalità, personalmente, non la vedo.
Esiste, comunque, ancora, un’istituzione che si occupa dei diritti umani. Perché, visto come stanno le cose oggi, appare davvero insolito che ciò rappresenti una realtà.
Talmente insolito che il nostro paese, come molti altri, violano le regole da essa stabilite.
Perché, alla fine, cos’è una vita umana rispetto a svariati milioni di euro? Cosa sono svariate centinaia di vite perdute rispetto a tanti soldi? Pronta la risposta, disgustosamente veritiera: per i “signori” della politica italiana, e non solo, tutto ciò non vale niente. I diritti umani? Solo cenere. Ed è questo che riescono a far diventare, oltre ai soldati, anche i civili, bambini in primis: macerie, resti umani qua e là, a volte, al posto di vite degne, in realtà, di essere rispettate..
Una vergogna devastante, deprimente, sconvolgente. In nome del dio danaro. Sempre e solo in nome del dio danaro.
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