Parlamento senza vergogna: da deputato “proposte indecenti” a collaboratrice, in nero, che non percepisce un centesimo. E dà regolare stipendio a figlio di un amico sottosegretario
3 Ottobre 2017L’episodio viene denunciato dalla trasmissione Le Iene, in un servizio firmato da Filippo Roma, il quale riprende parti inequivocabili di conversazioni della malcapitata collaboratrice in questione, con l’“onorevole” Mario Caruso, deputato eletto nel 2013 nella lista ‘Con Monti’ e attualmente iscritto al gruppo ‘Democrazia Solidale-Centro Democratico’. I soldi che spetterebbero a lei, la collaboratrice appunto, che lavora per lui 24 ore su 24, in nero, vanno al figlio del sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi. Il ragazzo ha regolare contratto, ma non si presenta mai al lavoro
“Una sera mi ha proposto di andare a cena con lui. Durante questa cena mi ha fatto capire che, se fossi andata a letto con lui, magari la mia situazione sarebbe cambiata”: esordisce così, nel suo racconto di fronte alle telecamere delle Iene, la collaboratrice del deputato Caruso, per il quale lavora continuamente, in nero e senza percepire un euro. “È uno schifo pazzesco – continua la ragazza – mi sono anche sentita male nei giorni a seguire”.
Più che schifo, questa storia ha dell’incredibile, una storia di abuso di potere, maschilismo nel senso peggiore del termine, sfruttamento del lavoro, nepotismo e chi più ne ha più ne metta. Una storia da cui viene fuori tutta la corruzione di un parlamento in cui le persone per bene si contano sulle dita di una mano. Uno scandalo che dovrebbe portare, quanto meno, alle dimissioni di questo “onorevole” deputato, che, oltre a proporre chiaramente ad una sua collaboratrice di lavoro prestazioni sessuali, per giunta non la paga, in quanto lo stipendio a lei destinato è regolarmente elargito, con tanto di contratto, al figlio dell’amico, nonché sottosegretario alla Difesa. Le dimissioni di quest’ultimo, inutile dire, sarebbero altrettanto d’uopo.
Ma qui c’è di più. Le avances sessuali nei confronti di un sottoposto rientrano nel penale. Questa specie di uomo dovrebbe finire davanti ad un giudice e ci sembra difficile che la passerebbe liscia.
Dopo la cena della “proposta indecente”, la collaboratrice di Caruso riceve anche un sms, che l’inviato delle Iene ha ripreso, in primo piano. Testo del messaggio: “Io sono a casa, valuta tu”. Lo scandalo, dunque, è accertato e documentato e la reazione di chi assiste a scenari così squallidi, non può che essere di sdegno nei confronti di una persona, se tale può esser definito un soggetto del genere, che siede in parlamento con il dovere legale di rappresentare i cittadini ed invece abusa del proprio potere in modo sconcio, disgustoso e condannabile, senza se e senza ma.
Da parte di questo individuo, non si è ancora avuta reazione. Tanto meno dalla presidente della Camera, che avrebbe il dovere, se non ha lui stesso la decenza di farlo, di chiederne le dimissioni.
Secondario, ma non totalmente marginale, in un’Italia che ha fatto di Razzi un vero e proprio personaggio, a causa del suo interloquire grottesco, c’è anche l’uso della nostra bella lingua scorretto e quasi offensivo per l’Italiano in sé, da parte di questo deputato che ha gettato ancor maggiore quantità di fango, come non ce ne fosse già abbastanza, su un parlamento senza vergogna, marcio sino al midollo e che tutto fa, fuorché ciò che sarebbe chiamato a fare. Perché siamo in Italia e qui il potere dà alla testa sempre più spesso ed in maniera sempre più vergognosa.
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