Pd in brandelli. E tutti contro Renzi
22 Giugno 2016Renzi si è rivolto nientepopodimeno che ad Alec Ross, guru della campagna elettorale di Obama, ex assistente di Hillary Clinton, nel tentativo di far tornare l’ottimismo negli italiani e all’interno del suo partito.
Negli Stati Uniti, però, piccolo particolare, i politici non rubano, o, quanto meno, non si fanno scoprire e non esistono i giochi luridi di potere alla Renzi maniera, o, quanto meno, non vengono a galla.
“Il problema è la linea politica di Renzi, che è stata punita da questo voto (elezioni comunali, ndr). Che è anche un voto contro il governo, non un voto per le città…”. A parlare è un senatore del Partito Democratico. Segno che qualcuno, anche all’interno di “quel pasticciaccio brutto” del Nazareno, ha capito come stanno le cose. Anzi, più di qualcuno, a quanto pare, dal momento che, se prima di queste comunali il Pd era smembrato, ora è ridotto a brandelli e sono in molti a dare la colpa della sconfitta al premier.
Alcuni ministri avvertono il rischio di una “personalizzazione della campagna referendaria”, come ha detto ieri Dario Franceschini in una riunione di esecutivo dove l’umore era sotto terra.
Alcune aree del Pd accusano i franceschiniani, i quali, a loro volta, accusano quelli di Orfini, fazioni in movimento che si esprimono in anonimato con la stampa, per ora. Si accalorano, però, contro Renzi. Non per sostituirlo. Non ancora, forse. Diamo tempo al tempo. Intanto i sondaggi danno il NO al Referendum di ottobre in aumento.
Dunque, se non saranno gli stessi dem a far fuori Renzi, saranno i cittadini. Ed allora si potrà voltare pagina sul serio, questa brutta, buia, infelice e lurida pagina di storia italiana
Acquista il mio libro: Qualcosa di Superiore