In omaggio ad Attilio Manca, alla sua famiglia, a tutti coloro i quali hanno sofferto per questa atroce vicenda. Il disegno rappresenta il mio modo di vedere l’intero caso. Al centro, gli occhi di Attilio, belli, puliti e sereni, della cui espressione spero di aver colto anche solo un millesimo. Dall’alone banco che li circonda, scendono lacrime, le tante lacrime versate per lui. Poi, tutto attorno, un enorme polpo (la mafia), con piccoli dettagli, che non sono riuscita a riprodurre, dunque ho optato per piccoli pezzi di foto. L’occhio di Provenzano, la sua bocca con sorriso fastidioso, di chi non ha più niente da perdere. Ecco, ho scoperto che non riesco a disegnare il male, non tanto male. Poi c’è il simbolo della presidenza della Repubblica ed una mano, con polsino bianco e gemello: non credo ci sia niente da spiegare in cosa possa rappresentare.
Il disegno è realizzato su cartoncino grigio 70 x 50, interamente a carboncino nero e pastello verde. Ho usato il verde per la scritta “Attilio vive”, perché è il colore della speranza e continuo, io come molti, a sperare che la verità, prima o poi, venga fuori.
Dopo aver finito questo disegno, mi sono sentita spossata, come assalita da tanta energia negativa, poi scaricata sulla carta, un po’ come dicono di sentirsi le donne che tolgono il malocchio (per chi ci crede).