Eutanasia: una speranza che venga legalizzata
14 Gennaio 2016Eutanasia: finalmente una buona notizia. In questa Italia devastata da un governo politicamente analfabeta, dove lo Stato tratta con la mafia, dove le notizie, quelle vere, vengono taciute e i quotidiani cosiddetti importanti sbattono in apertura la confessione di un comune senegalese che ha ucciso una comunissima ragazza americana; in questa Italia dove, insomma, dove la politica è marcia e la stampa è succube dei poteri forti, succede anche che un tema fondamentale quale quello dell’eutanasia sbarchi in Parlamento.
Partirà a marzo, per la prima volta nella storia di questo paese, l’esame di una proposta di legge per la legalizzazione dell’eutanasia. La strada, certo, è lunga e tortuosa, viste soprattutto le posizioni dei sedicenti cattolici del Pd o quelle di Ncd.
La svolta, però, è importante e lascia qualche spiraglio a chi, ridotto a vegetale, deve continuare a soffrire perché l’eutanasia è illegale.
Ci piacerebbe sapere, da questi signori che si professano cattolici, non osservando poi minimamente i dettami del vangelo, a partire dai 10 comandamenti, quali “Non rubare” o “Non desiderare la donna d’altri” – chi scrive ha vissuto per quasi dieci anni all’interno delle mura dorate di Montecitorio, dunque queste constatazioni hanno cognizione di causa – sarebbe interessante, dicevamo, chiedere a questi signori cosa farebbe il Dio in cui dicono di credere di fronte alle sofferenze atroci di un essere umano che non ha possibilità di ripresa.
La svolta – ha spiegato ancora Mina Welby – deve basarsi sull’articolo 32 della Costituzione, “quello che al secondo comma stabilisce che nessuno può essere obbligato a sottoporsi a trattamenti sanitari se non per legge. Ma sia chiaro: nessuna norma può andare contro la dignità umana. Le questioni fondamentali sono l’interruzione (o il non inizio) delle terapie e il suicidio assistito, cioè la somministrazione di una sostanza per aiutare a morire. Solo così i malati incurabili italiani non dovranno più andare all’estero. Inoltre sono da estendere le cure palliative sull’intero territorio. Non più a macchia di leopardo”.
Confidiamo nel buon senso che ancora qualcuno che siede nei banchi del parlamento ha ed incrociamo le dita.
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