2 Giugno. Sorrisi di beata ignoranza dalla Boschi, mentre il Paese soffre
2 Giugno 20172 Giugno. Nel 1946, in questa data, gli italiani e le italiane, per la prima volta, andarono in massa a votare per la democrazia, contro la monarchia, dando seguito alla nascita della Repubblica. Oggi, in un triste anniversario, per le condizioni in cui versa l’Italia, la politica mostra il proprio volto di incoscienza, incapacità di governare e totale menefreghismo nei confronti della situazione del Paese
2 Giugno. “Io sono sempre fiduciosa, quindi spero che l’accordo fra i tre principali partiti possa avere ovviamente un esito favorevole”: Maria Elena Boschi, la bella addormentata, oggi più che mai, sfodera il suo più smagliante sorriso, mentre ripete alla perfezione il compitino, con qualche imprecisione nell’uso della lingua italiana, studiato ieri o ieri l’altro.
Ma la situazione economica e sociale dell’Italia non la sfiora neanche, “onorevole” sottosegretario Boschi? Nel suo mondo da favola, le notizie di quello reale non arrivano, forse?
È triste constatare che la celebrazione della vittoria della democrazia si trasformi in una specie di red carpet, con tanto di attrice protagonista, bella più del sole, ma più del buio inconsapevole di quanto nero sia il momento che l’Italia sta attraversando.
Senza entrare nel merito delle paroline sciorinate dalla Boschi ai giornalisti, non si può fare a meno di riflettere sul fatto che la legge elettorale non è l’unico problema del Paese, pur essendo, attualmente, forse, il principale. Desta preoccupazione il fatto che la bella addormentata fra i Boschi non abbia detto una parola, dicasi una, sul momento storico italiano di criticità estrema.
Sorrisi ed ottimismo. Solo questo è trapelato dal bel viso e dalle parole da scolaretta della Boschi. Quanto vorremmo che l’ottimismo fosse fondato, noi, poveri comuni mortali, che iniziamo a non avere idea di quale fine politica farà il Paese!
“Speranza ed ottimismo sono le virtù dei forti” dice qualcuno, un noto sociologo. Ma questa è frase forse adatta al singolo, certo non ad un’intera popolazione e sicuramente non conveniente, in un giorno come questo, nelle dichiarazioni di un sottosegretario del governo che ha portato il Paese sul baratro.
La ex signora delle Riforme ha tutto in regola per essere tanto sorridente ed ottimista, per la scalata che ha fatto, per la promessa sparizione dalla politica, che non è avvenuta (Renzi docet, prima ai suoi che agli altri). Ottimismo che quasi comprendiamo, per se stessa.
Ma il Paese, “onorevole” Boschi, è altra cosa. Il Paese soffre, ha bisogno di una rinascita e, proprio nell’anniversario della vittoria della democrazia, noi avremmo voluto vedere ed ascoltare qualcosa di politicamente più significativo. Non ai livelli di Saragat o Terracini. Non pretenderemmo l’impossibile, ma, quanto meno, una sobrietà all’altezza dell’anniversario e del momento drammatico che, socialmente, economicamente e politicamente, il nostro paese sta attraversando.
Acquista il mio libro: Qualcosa di Superiore