Anno che va, anno che viene
31 Dicembre 2015“Anno nuovo, vita nuova”. Si dice sempre, non succede quasi mai. A poco serviranno gli sforzi del presidente Mattarella, che, addirittura, alla Pertini maniera, ha intenzione di tenere il suo discorso, seduto in poltrona, senza bandiere o scrivanie a separarlo dall’ira funesta di cittadini perennemente insoddisfatti, che cercherà di rabbonire usando parole più vicine alla gente che alla politica di palazzo.
Stiamo salutando un anno politicamente disastroso, nonostante gli sforzi del piccolo Renzi nel dire quanto il suo governo abbia fatto. Quanti guai, in effetti!
Abbiamo visto una strage dopo l’altra di migranti, scene da film del più amaro decadentismo che mai avremmo voluto vedere. Abbiamo visto Stati cosiddetti civili rispondere alle armi con le armi.
Abbiamo letto del dissesto finanziario di 4 banche e del fatto che a farne le spese sono stati, guarda un po’, i cittadini. Abbiamo visto un uomo togliersi la vita per aver perso tutti i suoi risparmi, di fronte all’indifferenza d’istituzioni informate da tempo su quanto sarebbe accaduto.
Abbiamo visto lo Stato ed appunto le istituzioni stringere sempre di più i fili che li legano alla mafia. Perché è l’unica deduzione che si può trarre dal silenzio assordante ed insopportabile di esse sui pericoli che continua a correre chi la mafia cerca di combatterla.
Abbiamo assistito, inermi, alla distruzione del Senato della Repubblica e, sempre inermi, abbiamo dovuto accettare il varo di una legge elettorale che poco si differenzia dal criticatissimo Porcellum. Abbiamo dovuto sorbirci i discorsi del premier sul meno tasse per tutti. Soprattutto per i più ricchi! Abbiamo visto la Tv di Stato politicizzarsi sempre di più, fino a divenire organo pilotato in toto dal governo.
Ne abbiamo lette, viste, sentite di brutture, l’elenco sarebbe eterno. Con queste basi come si può sperare in un 2016 migliore?
Ma noi, inguaribili ottimisti, abbiamo trovato un appiglio per farlo. Se un colosso di giornale come il Financial Times ha scritto che il Movimento 5 Stelle è maturo e può costituire una valida alternativa a Renzi, forse qualche speranza c’è. Forse è arrivato il tempo di levare di mezzo gente corrotta che si distingue dalla peggior democrazia cristiana dei tempi andati solo, forse, perché mascherata meglio.
Perché, a quanto pare, l’alternativa c’è. E non si chiama più Beppe Grillo. Si chiama Movimento 5 Stelle, con, ormai, alle spalle, una discreta esperienza parlamentare. Ben lontani da qualunque posizione politica, noi speriamo che quel tempo sia arrivato. E i sentori ci sono tutti.
Ricevo e pubblico (scusandomi per il ritardo, dovuto a revisione tecnica del sito):
Nuovo commento all’articolo “Anno che va, anno che viene”
Autore: Vittorio Beggi (IP: 151.51.112.254, adsl-ull-254-112.51-151.wind.
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Commento:
Buonasera Danila,
mi associo al suo scritto sperando in un cambiamento.
Una parte di me sarebbe tentata di “pregare per il dittatore”, come un tempo una vecchina pregava per Dionigi il tiranno di Siracusa, per timore che chi lo dovesse sostituire si rivelasse, nei fatti, ancora più crudele.
Voglio tuttavia credere che ci sia ancora la speranza di neutralizzare la banda politica organizzata, che succhia il sangue al popolo. Spero possano essere allontanati in modo incruento e che sia di nuovo possibile, in questo disperato paese, vivere onestamente del proprio lavoro e costruirsi un futuro.
Spero, in buona sostanza, che il movimento cinque stelle non si riveli una gigantesca operazione di “gatekeeping” funzionale alla sola canalizzazione del dissenso, ma, alla prova dei fatti, un’ altra cocente delusione.
Lo spero proprio. Anche se ho visto proposte di legge più adatte a riunioni condominiali che a sedute parlamentari.
Come tanti miei concittadini non posso arrendermi. Debbo lottare per sopravvivere. Ogni giorno.
So di poter contare solo su me stesso perche lo “Stato”, anzichè un alleato, si rivela il nemico più feroce. Quello che toglie il pane di bocca, schiaccia i poveri e si fa zerbino ai potenti.
Possiamo sperare ? Il Saggio spera nel meglio. ma si prepara al peggio.
Tantissimi auguri. Quelli, almeno, non si possono intercettare e non hanno ancora progettato di metterci la targe e il bollo.
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