2016 che va, ’17 che viene: Capodanno all’insegna dei danni
31 Dicembre 2016Non è una buon anno, quello che stiamo per lasciarci alle spalle, ma, ciò che è peggio, non si vede luce di cambiamento per il 2017.
Abbiamo assistito ad eventi storici ciclopici, dalla Brexit, all’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti, per non parlare delle catastrofi umane di fronte alle quali ci siamo commossi, dalle devastazioni della guerra in Syria, agli attentati terroristici in territori a noi sempre più vicini, senza dimenticare il terremoto del Centro Italia. Non sarà, il 2016, un anno facile da dimenticare.
Politicamente l’evento di casa nostra più significativo è stato senz’altro il referendum del 4 Dicembre, per il quale ci siamo battuti, abbiamo tifato sino alla fine per una vittoria del No che è arrivata, schiacciante, ma non ha portato i risultati sperati.
Ci troviamo, oggi, ancora una volta con un governo non votato dai cittadini e, cosa peggiore, sotto uno pseudo premier incolore, incapace di liberarsi del delirio di onnipotenza del suo predecessore, del cui operato, anzi, ha avuto il coraggio di tessere le lodi, non nascondendo l’intenzione di continuare sulla sua stessa scia. E i risultati già si vedono: ad iniziare dal collasso economico messo in atto, a scapito dei cittadini, per salvare MPS… già, perché lo scandalo Etruria e varie insegna: ci ha lasciato un pensionato suicida e un mare di persone rimaste senza un centesimo.
Cambiamento? Nemmeno a parlarne. L’incolore Gentiloni ha fatto entrare nella sua squadra di governo Lotti, indagato per favoreggiamento su una mega-inchiesta per corruzione, ha rinominato tre sottosegretari indagati (di cui uno, Castiglione, per corruzione elettorale in Mafia Capitale). E corruzione sia, con la benedizione del presidente della Repubblica, che, da voci circolanti, pare che stasera, nel discorso di fine anno, lancerà un appello proprio contro quella corruzione di cui il governo da lui approvato è pervaso in modo raccapricciante. Della serie: meglio che stia zitto, come fa sempre.
L’unica soluzione per uscire da questo stagno di luridume ed ingiustizia sarebbe andare al voto subito. Ma non senza una legge elettorale equa: parola del presidente della Repubblica.
Ed allora, ci chiediamo, come mai il parlamento non ci sta lavorando? Ma scherziamo? Molti parlamentari aspettano settembre come manna dal cielo per maturare la pensione…Dunque, rassegnamoci.
Dal momento, però, che chi scrive è un’inguaribile ottimista e che, mi sia perdonata la banalità della frase, la speranza è l’ultima a morire, chissà che non spunti da qualche parte un raggio di salvezza per questo paese in rovina. Forse c’è già, ma in molti tentano di tarpargli le ali. Basterebbe una testa potente, onesta, ben pensante e politicamente preparata, per salvare l’Italia.
Al di là di tutto, buon anno, buona fine e buon inizio, a chi mi segue ed a chi non lo fa.
Acquista il mio libro: Qualcosa di Superiore