25 Aprile, Antonio Scurati censurato da Rai e Meloni
21 Aprile 2024Non c’è stato Antonio Scurati in studio a Che Sarà, ieri sera su Rai3.
Ma il suo monologo sul 25 aprile bloccato dalla Rai a 24 ore dalla messa in onda viene letto integralmente, in apertura di puntata, dalla conduttrice Serena Bortone.
Scurati la chiama violenza, molti altri, chi scrive compresa, censura. Perché tale è. Aggravata dal fatto che provenga dalla tv di Stato, che noi contribuenti paghiamo, ma che ormai è politicizzata al punto da perdere, una dopo l’altra, le personalità di spessore che hanno rifiutato di piegarsi ai diktat meloniani.
“La premier Meloni “si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza”: così scrive Scurati nel suo discorso e tanto è bastato perché la presidente del Consiglio lo bandisse, o almeno tentasse di farlo. Già, perché, con i sistemi di oggi è stato possibile divulgare il discorso dello scrittore, che in breve è divenuto virale.
Nonostante i tentativi di difesa da parte di Viale Mazzini e della premier in persona, c’è solo da constatare he la tv di stato è diventata organo di censura. Si ha la sgradevolissima impressione di esser tornati al 1925, perché la differenza con la legge sulla stampa di allora è davvero lieve, si tratta semplicemente del fatto che, se all’epoca la censura era ufficializzata, ora viene nascosta con goffi e maldestri tentativi.
Mi domando e vi domando dove andremo a finire di questo passo, augurandomi che i partiti escano al più presto dalla tv, perché questo sarebbe l’unico sistema per ritornare ad un’informazione libera, pulita e trasparente.
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