Meglio l’uomo o l’animale
11 Dicembre 2015Uomo, significato del termine tratto dal vocabolario Treccani: “Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale soggetto di atti non immediatamente riducibili alle leggi che regolano il restante mondo fisico… L’uomo si differenzia inoltre da tutte le altre specie animali per la complessità del linguaggio simbolico articolato, per l’alta capacità di astrazione e di trasmissione di informazioni per altra via che non sia l’ereditarietà biologica (trasmissione culturale)”.
Animale, dalla stessa fonte: “dal latino animalis «che dà vita, animato». Dell’anima, pertinente all’anima: facoltà animali; la dottrina cartesiana degli spiriti animali, (animal spirits) Espressione coniata da J.M. Keynes per indicare il complesso di emozioni istintive che guidano il comportamento umano”.
Dunque, la differenza tra le specie sta in un piccolissimo cavillo, oltre, ovviamente, alle diversità fisiche, che poco ci interessano. La differenza sostanziale sta nel fatto che l’uomo è considerato cosciente e responsabile dei propri atti. Chi scrive, fatte le dovute eccezioni, ha grossi dubbi su tale argomentazione.
E’ da giorni che mi interrogo sulla questione, presa, forse, da una incolmabile distanza dagli “altri”, sotto lo stimolo di una rilettura di un passo, se non sbaglio, di Philip Roth, credo fosse Pastorale americana, ma non ne sono sicura. Il grandissimo scrittore e pensatore statunitense pone la questione degli altri come nodo inestricabile dell’esistenza umana, arrivando alla conclusione che la vita è rappresentata proprio dal non capire gli “altri”.
Mai come adesso ho pensato la stessa cosa. E mai come adesso ho pensato che la differenza tra l’uomo e l’animale si vada assottigliando sempre più, a vantaggio della seconda specie.
E’ responsabile un uomo che usa le armi per ucciderne altri? E’ coscienzioso un capo di Stato, come Holland, per non fare nomi, che risponde alla violenza con violenza? Ed ancora, sono responsabili uomini capaci d’ingannare indifesi pensionati per fare incassare soldi alle banche e ridurre i malcapitati sul lastrico? A voi la risposta. Certo non sta a chi scrive emettere sentenze.
Ma qualche altra domanda che mi gira per la testa da un po’: E’ coscienzioso, da parte di un uomo, unirsi ad una donna, e viceversa, da parte di una donna con un uomo per il puro piacere carnale, come ormai è prassi, magari tradendo la fiducia di un marito o di una moglie? Che differenza c’è, in questo, tra l’uomo e l’animale? L’istinto è una prerogativa del mondo animale. Comunque, sempre a voi la risposta.
Ed invece, per tornare agli animali: E’ anima pura un essere che sta vicino al proprio caro “uomo” nel momento della malattia di quest’ultimo? E’ anima pura accompagnare il suo “amico” fino alla morte, fin sotto il feretro, come chi scrive ha visto fare?
Inutile nascondere la conclusione cui chi scrive è arrivata, sperando, fortemente, di sbagliarsi. Attendo lumi.
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