Pensiero di una giornata grigia. Terrorismo in agguato
21 Dicembre 2015Nel mezzo del cammin della mia vita, mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita. Terrorismo in agguato: buio, rami spinosi, armi pronte a sparare, ovunque mi girassi e donne, uomini, bambini malvestiti che piangevano.
Uscirono le lacrime anche a me, perché non sapevo come uscire da quel luogo e, soprattutto, come aiutare quella gente. Smarrimento, disperazione, pensare e ripensare come risolvere la situazione. Era il terrorismo a create in tutti noi sgomento, quel terrorismo che ci illudevamo fosse sconfitto da tempo.
Poi, improvvisa, un’illuminazione. La cosa tremenda, che mi faceva paura, era che non avessi dietro i miei libri, i manuali, i giornali che consulto quotidianamente. Mi misi ugualmente a parlare con quelle persone di ciò che anche loro sapevano e le aveva portate alla disperazione.
Comprendemmo, insieme, la via d’uscita. Il dialogo, la lotta per la verità, l’amore per la letteratura che ci insegna ciò cui non riusciamo ad arrivare da soli.
Improvviso, un raggio di luce indicò la strada a tutti noi e ci fece vedere il terrorismo come qualcosa di superabile, con la ragione, non con le armi, con la sapienza, non con la violenza. La paura andò affievolendosi. Lo seguimmo, tenendoci per mano. E la pace e la speranza furono nuovamente con noi mentre la paura svaniva.
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