Governo marcio, tutti zitti. Stampa in primis
19 Gennaio 2016Non una parola dal governo, dicasi una, sulle indiscrezioni che riguardano papà Renzi e papà Boschi e li vedrebbero legati a filo doppio ad un giro di massoni e faccendieri.
Tutti zitti, tranne Roberto Speranza. Forse, appunto, l’unica speranza di un Pd ormai definitivamente ammalatosi di malaffare, basti pensare che Verdini, ricordiamo 5 volte imputato, difende a spada tratta il premier e il suo referendum.
Tacciono, i signori del governo, così come tacciono tv e giornali, salvo Il Fatto Quotidiano. Ancora una volta grazie alla stampa autofinanziata, da parte di tutti noi che le notizie vogliamo conoscerle e commentarle.
In una giornata come questa, poi, in cui ricorre il compleanno di Paolo Borsellino e nella quale la parola legalità dovrebbe regnare incontrastata su politici e organi di stampa, il tutto diventa ancora più raccapricciante.
Il termine dimissioni, questi signori non lo conoscono, ormai è chiaro. Ma una voce, una battuta, anche una smentita, che pure risulterebbe poco convincente, forse potrebbe in parte salvarli. Mentre la loro boria di politici non curanti di quelle che vogliono convincerci siano dicerie, avvalora sempre di più l’ipotesi di un governo marcio fino alla cima. A partire, anzi, dalla cima, dal presidente del consiglio, un Berlusconi travestito da persona per bene, che demolisce la Costituzione, si arricchisce, fa arricchire gli amici e gli amici degli amici, attraverso giri loschi e sotto le mani protettive della massoneria.
Questo silenzio è gravissimo, da parte del governo, come da parte della stampa. E’ un silenzio che manda odore di omertà e corruzione. E il presidente della Repubblica? Neanche a pensarci ad un suo intervento: Renzi lo ha voluto proprio per questo. E lui sta lì a far la parte di chi non vede, non sente, non parla.
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