Depressione: 3 cose da non dire mai al malato
5 Febbraio 2016La depressione è una malattia reale, come l’influenza o come il diabete, o milioni di altre. La sola differenza, che la rende più pesante per chi ne soffre, è che essa, a differenza delle altre patologie, non è visibile, almeno nella maggior parte dei casi.
Se si ha accanto una persona depressa e le si dice ma perché non esci e vai a farti una passeggiata, anziché aiutare la persona, le si crea un disagio maggiore. Tanto più che, nella maggior parte dei casi, la persona che soffre di depressione ha di per se senso di rabbia e frustrazione per il fatto di non riuscire a riprendersi.
Altra espressione che può nuocere pesantemente al depresso è ma dai, possibile che non hai la forza di riprenderti? Stessa cosa: oltre al danno la beffa. Ci verrebbe mai in mente di dire una cosa del genere ad una persona influenzata con febbre alta? Non credo
Perché stai male, è successo qualcosa? Ecco un’altra domanda da evitare. Se il depresso sapesse perché sta male, starebbe bene.
In base alla terapia cognitiva post razionalista, il malessere nasce proprio dal mancato collegamento di un evento con la ragione del protagonista dell’evento stesso. L’evento ha ripercussioni solo sull’inconscio e si presenta, quindi, sotto forma di malessere.
L’unico modo per aiutare la persona che soffre di depressione è suggerirle di consultare uno specialista. Che sia valido, fondamentale, altrimenti si rischia di peggiorare la situazione.
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