Depressione e stress: i sintomi insospettabili
4 Febbraio 2016Qualche settimana fa mi sono svegliata e, guardandomi allo specchio, mi è venuta una paura folle: avevo la palpebra destra fortemente tumefatta e violacea, lo zigomo sinistro leggermente deformato da un insolito gonfiore, la fronte piena di ponfi rossastri e squamosi. Naturalmente sono andata su Internet a cercare le possibili origini di tali sintomi ed eccoli lì: c’era di tutto, dalle malattie autoimmuni, come il lupus, al cancro.
Ho preso immediatamente appuntamento con il dermatologo. “Tranquilla, signora – mi ha detto – sarà allergia a qualcosa”. Mi ha prescritto tutti i test allorgologici da fare. Stamattina, dopo aver tenuto una marea di cerotti sulle spalle per 72 ore e dopo una visita durante la quale mi hanno cosparso la parte interna degli avambracci con vari liquidi, sono tornata in ospedale per il responso.
Tutto negativo, non sono allergica a niente. Nel frattempo mi era rientrato tutto ed il mio psicoterapeuta mi aveva detto: Faccia tutti i test che deve, ma questo è uno sfogo psicosomatico.
Come tutte le volte, mi trovo, oggi prove in mano, a dare ragione a lui. Ecco dove può arrivare lo stress. Certo, mille volte meglio questo che una crisi depressiva.
Qualcuno, quel solo lettore che mi segue, a questo punto si chiederà con quale autorità mi permetto di scrivere dell’argomento, se ancora non ho trovato la soluzione definitiva al mio disturbo. A quell’unico, caro, lettore, rispondo che, purtroppo, la depressione è una malattia cronica, nella maggior parte dei casi. La mia, in particolare, risente molto dei fattori esterni. Dunque, se da quando è iniziata a pesare sulla mia vita, le circostanze esterne sono andate aggravandosi, con stress da lavoro, gravidanze finite male, più di una, l’improvvisa malattia e conseguente morte di mio padre, la fine di una storia d’amore che consideravo definitiva, sarebbe stato davvero un miracolo se non avessi avuto ricadute.
L’importante è accettare la patologia, con tutte le conseguenze che essa può portare, non perdere mai la pazienza e curarsi costantemente, con qualcuno verso cui si ha piena fiducia. E’ anche per questo che ho diffidenza nei confronti degli psicologi: non sono medici, non possono avere le competenze di un medico.
Il messaggio che voglio lanciare alle persone, che, come me, sono afflitte da questa patologia è che bisogna andare avanti e vi assicuro, l’ho provato sulla mia pelle, con le giuste cure e la giusta e costante psicoterapia, diventiamo molto più forti di chiunque altro.
Acquista il mio libro: Qualcosa di Superiore