Monaco. Terrorismo: l’inciviltà della paura
23 Luglio 2016Monaco. Suicida, dopo il massacro, l’attentatore, 18enne, tedesco di origine iraniana
L’episodio sanguinario consumatosi ieri a Monaco, è solo l’ultimo di una marea di atti barbarici ai danni dell’Europa, che sta diventando campo di battaglia di una guerra non dichiarata.
Non conosciamo bene la matrice dell’ultimo gesto che ha sparso terrore a Monaco, distruggendo vite umane d’innocenti, molti dei quali bambini.
Ciò che preoccupa è che la paura si sta diffondendo a macchia d’olio, esattamente come il terrorismo stesso vuole che sia, rischiando di minare una civiltà, che ritenevamo acquisita. Dobbiamo, invece, fare i conti, con la spasmodica ricerca di normalità, che viene ogni giorno meno.
Non voglio, in questo giorno, attribuire, o tentare di farlo, responsabilità politiche, che pure ci sono e sono pesanti, né, tantomeno, polemizzare contro chi ha armato le mani di questi esaltati.
Oggi è il giorno del dolore, della riflessione, dell’augurio che le intelligence europee inizino a funzionare a dovere, tutelando le vite dei cittadini Oggi la speranza è che la paura non prenda il sopravvento, per quanto sia quasi impossibile che ciò accada, perché la paura non è un sentimento civile e, soprattutto, posto che già non sia così, gli avversari di questa guerra invisibile, manifesta solo in atti barbari grondanti sangue, l’avrebbero vinta.
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