Ventotene, 8 minuti di vertice. Guerra? Non c’era il tempo
22 Agosto 2016Risanare l’Europa, sconfiggere le guerre, le relazioni Ue-Turchia, il rapporto tra migranti e terrorismo, il fronte libico: erano questi i temi di cui avrebbero dovuto discutere Renzi, la Merkel e Hollande. Risultato: un nulla di fatto
Otto minuti e 59 secondi: tanto è durata della visita sul suolo del cimitero di Ventotene del trio che prova a governare l’Europa. Evitando i cronisti del mondo, in un ampio tratto di mare sotto controllo, Matteo Renzi, Angela Merkel e Francois Hollande hanno reso omaggio alla tomba di Altiero Spinelli, uno dei firmatari del Manifesto di Ventotene, che su quest’isola fu confinato dal nazifascismo
Per l’Italia, nonostante la cautela della cancelliera Merkel – ”la flessibilità è già prevista nel Patto di stabilità”, ha ripetuto oggi sulla Garibaldi – sarà presumibilmente possibile usare una decina di miliardi di euro nel 2017 per ridurre le tasse, in quanto ”ha fatto le riforme”. Caspita, che riforme!
La Francia, il cui presidente della Repubblica Hollande ha rilanciato l’idea renziana di una Ventotene sede europea dell’Erasmus nelle vecchie celle del carcere di Santo Stefano, avrà più controlli alle frontiere e meno Schengen.
La Germania, da parte sua, appoggerà la politica europea di sostegno allo sviluppo in Africa con il Migration Compact, ma senza abbandonare i saldi rapporti di sostegno alla Turchia di Erdogan.
Per dirla in parole semplici, il super vertice di Ventotene si è ridotto ad un nulla di fatto. Nessuna pietà per le vittime della guerra in Siria, ma, e scusate se è poco, sostegno ad Erdogan.
Sì sì, qualcuno penserà di legger male, ma è questo che è stato stabilito nel super vertice, durato niente meno che otto minuti. Sostegno ad un folle guerrafondaio che rischia di radere al suolo il mondo intero.
Scomparsa dal vertice di Ventotene, la Brexit. Motivo? Il Direttorio europeo è diviso sulla questione. Renzi e Hollande, numeri alla mano, preoccupati per il buon andamento dei consumi e della borsa britannica, a dispetto della scelta inglese di abbandonare l’Unione, vogliono trattative rapide che sanciscano subito il divorzio con Londra dei 28 paesi dell’Ue. La Germania di Angela Merkel vuole uno stop, preoccupata che le esportazioni verso la Gran Bretagna possano intaccare quel l’enorme introito che rende Berlino il motore degli scambi commerciali col resto del mondo.
In sostanza, ognuno pensa al proprio orticello, senza minimamente curarsi dell’emergenza impellente, di una guerra che pende sulla testa di tutti, senza minimamente occuparsi dei civili, bambini in primis, che perdono la vita e le speranze, giorno dopo giorno.
Ecco l’Europa, ecco l’Unione Europea di cui dovremmo andar fieri e di cui, oggi più che mai, ci vergogniamo amaramente di far parte.
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