Referendum, Fo boccia Renzi: “Più che un premier, una ballerina”
23 Agosto 2016Referendum, Dario Fo su Renzi: Più che paura, opportunismo. Più che un premier, “una ballerina”. Dario Fo vede così il cambio di strategia di Renzi sul referendum costituzionale e quel passaggio repentino dal “mi dimetto” al “si vota comunque nel 2018”
Non è la prima volta che il premio Nobel, intellettuale, grande conoscitore dell’Italia, della politica e d’infinite altre cose, si pronuncia, in modo negativo, su Renzi. Già ciò dovrebbe far riflettere. Ma questa volta lo fa a muso duro, in un’intervista all’Huffington Post, dicendo, di fatto, verità inconfutabili.
Quanto sosteneva prima era tutto un pretesto, una specie di sollecito al suo partito, per dire “state attenti perché, se perdiamo, io mi ritiro e voi rimarrete come figli unici abbandonati in una difficile condizione di vita, perderete il posto, le prebende, i denari, i privilegi della carica, le amicizie e gli affari. Quindi attenti a voi se non fate un lavoro tale per cui io risulterò vincente, perché non è soltanto a me che succede il guaio, anzi io me la cavo sempre”. Insomma, è un ricatto emerito: “o vi muovete o siete fottuti”.
A me pare, continua, duro, il premio Nobel, che Renzi non riesca a tenere una posizione su niente. Quante volte cambia idea in un anno? Il fatto è che non gli è andata bene, che la gente non si è raccolta intorno a lui. Non può tenere un comizio pubblico, altrimenti lo coprono di parolacce. Ormai è costretto a farli in posti chiusi, dove è facile rintracciare chi lo contesta.
Non ho visto mai una cosa espressa seriamente e attuata di conseguenza, prosegue Fo, Renzi fa delle proposte, promette cose straordinarie e puntualmente non si avverano. È vero che il pubblico è addormentato (non troppo, ndr), ma è anche schifato dall’andamento delle cose e vede che si perde denaro, che le tasse non scendono e che il Pil non sale. Si salvano solo le grandi imprese ed ecco che persino il suo popolo dice basta. È partito sopra il 40 per cento e ora è sotto il livello dei 5 Stelle. Ci sarebbe da aver paura per uno normale, ma lui non è normale, ha una incoscienza e una disperazione straordinaria.
Ecco come un intellettuale di alto livello giudica un premier con la p minuscola. Ecco, ancora una volta, un motivo per mandarlo a casa, prima che mandi il Paese definitivamente in rovina, con la sua “incoscienza” e la sua “disperazione straordinaria”.
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