Unar. Festini hard pagati con soldi nostri. Boschi si dimetta
21 Febbraio 2017Unar: è l’acronimo di Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali. Tale Ufficio avrebbe concesso un bando da 55mila euro ad un’associazione cui fanno capo circoli e centri massaggi, teatro di orge gay e prostituzione, e di cui, secondo le accuse di un anonimo, il direttore Spano sarebbe socio. Quest’ultimo si dimette dopo la diffusione della notizia
Siamo al grottesco: festini, orge, prostituzione finanziati con i soldi dei contribuenti italiani. Che il direttore dell’UNAR si sia dimesso ci pare il minimo all’interno di una vicenda che dire scandalosa è troppo poco. Inaccettabile, inconcepibile per chi fa fatica a pagare le tasse, come ormai più della metà degli italiani.
L’Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali fa parte del Dipartimento Pari opportunità, al cui vertice c’è niente meno che la bella di Renzi, Maria Elena Boschi. “Dettagli”, solo dettagli.
Fatto sta che i nostri soldi sarebbero finiti a finanziare questo giro lurido, dove c’è di mezzo addirittura la prostituzione, non fosse perché la trasmissione “Le iene” ha scoperto il tutto. Il bando, ora, è stato sospeso.
Ma i fatti rimangono. E sono fatti che parlano di un’Italia sempre più allo sbando, fatti che spiegano come mai il Paese non riesca a riprendersi economicamente, fatti che fanno apparire Berlusconi come un santo. Se non altro, lui i festini li finanziava con soldi propri, non dei cittadini.
Adesso la bella Boschi dirà di non saperne nulla. Gravissimo, anche se fosse vero, possibilità assai remota. Si dimetta, la ex signora delle Riforme. Lasci spazio a chi davvero vuole pulire il Paese da discriminazioni, senza sottrarre soldi ai cittadini per osceni festini a luci rosse.
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