Siria, va in onda la barbarie. Attacchi con gas tra civili. Bilancio disastroso, tra i morti, anche bambini
4 Aprile 2017Attacco “condotto dalle forze governative con gas tossici”. Morti e feriti non si contano, tra loro molti bambini. La barbarie si è abbattuta su Khan Sheikhoun, città occupata dai ribelli nella provincia settentrionale di Idlib, in Siria, dove, da novembre 2016, sono confluiti migliaia di sfollati, civili, innocenti e ribelli, mandati dal regime di Assad, proprio nelle aree dove il suo esercito e le forze russe bombardano da mesi
Un conto è la guerra, di cui, pure, non vorremmo mai più sentir parlare. Altra cosa è la barbarie che si è accanita oggi, in Siria contro i civili, tra cui molti bambini.
Sui social già compaiono foto che dire raccapriccianti è poco: bambini quasi totalmente svestiti, ammassati gli uni sugli altri, con le braccia rigide, il terrore in quelli che dovrebbero essere occhi innocenti. Non ci sono parole che possano descrivere quanto accaduto, nonostante, come sempre in questi casi, le parole, da parte di media, politici ed organizzazioni umanitarie, non si contino.
Leggiamo di Assad, di attacco spalleggiato, se non voluto, dalla Russia di Putin. E poi le smentite, naturalmente.
Ma ciò che distrugge gli occhi e la mente di chi ha ancora un pizzico di umanità rimane, lì, fermo a ricordarci che la crudeltà e la totale mancanza di scrupoli nei confronti dell’umanità stessa esiste ancora, anzi, oggi, forse, più che mai.
Le uniche parole degne di nota, in un momento di dolore e sgomento come questo, sono quelle del portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini,: “L’umanità è morta oggi in Siria”.
L’inferno si è presentato improvvisamente in terra, a ricordarci della sua esistenza. Ed ora non resta che sperare… sperare che odio e disumanità facciano un passo in dietro, per rendere gli eventi quanto meno sopportabili.
Non resta che pregare, per chi crede, un Dio onnipotente, perché fermi quelle mani assassine, perché smorzi l’odio dettato da interessi più che terreni, perché riesca a salvare l’innocenza dei bambini, che dovrebbero solo sorridere ed invece non hanno nemmeno più la forza di piangere.
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