Etruria. Boschi sbugiardata da intercettazione di papà: “parlo con mia figlia e Renzi”
18 Giugno 2017Ertruria. Ore 19.43. 3 marzo 2015: Vincenzo Consoli, direttore generale di Veneto Banca chiama sul cellulare Pier Luigi Boschi, vicepresidente della Popolare dell’Etruria. Il padre di Maria Elena: “Domani io ne parlo con mia figlia, col presidente, domani e ci si sente in serata”. La figlia è a quell’epoca ministro delle Riforme. Il presidente è Matteo Renzi
“Non mi sono mai occupata di Banca Etruria”: così, in Aula, alla camera dei deputati, la bella addormentata fra i Boschi, nel dicembre 2015. Mentiva, sapendo di mentire. Ed oggi arriva l’ennesima prova a sbugiardarla, a far ritenere, per non dire a dar per certo, che l’allora ministro per le Riforme, con l’aiuto del suo protettore Renzi, all’epoca presidente del Consiglio, abbiano infiocchettato un regalino che ha salvato papà Boschi ed i suoi affari.
Grave? Molto peggio. Conflitto d’interessi? Molto più grave. La signora Maria Elena Boschi, dall’alto del suo incarico di ministro delle Riforme, con l’aiuto, questo ancora più deplorevole, del capo del consiglio dei ministri Renzi, ha salvato papà con piccole manovrine, di fronte le quali Berlusconi sembra un dilettante.
Avrebbe mai, questa gente, potuto occuparsi degli affari della popolazione italiana, cosa, piccolo particolare, per cui erano, all’epoca, profumatamente pagati dagli italiani stessi? Certo che no. Certo che sedicenti politici, che guardano al proprio orticello, che, a dirla tutta, proprio orticello non è, non possono occupare vertici nelle istituzioni, chiamate, per legge, oltre che per etica, a curare il bene comune.
Siamo di fronte ad uno degli episodi più vergognosi della politica degli ultimi decenni, di fronte cui Boschi e Renzi dovrebbero fare “mea culpa” e ritirarsi in buon ordine. Sappiamo bene che così non sarà, ma sappiamo anche molto bene che il voto è ancora un diritto dei cittadini.
Dunque, la palla, adesso, passa a noi. Votare, nel 2018, come dice super Renzi, o quando sia, un Pd guidato ancora da questo traffichino che cura i propri interessi, quelli dei suoi protetti, per non parlare di lobby in genere e massoneria, equivarrebbe a depositare definitivamente le armi, consegnare il Paese in mani sudice e teste, forse anche ben pensanti, ma certo lontane anni luce dagli obiettivi del bene comune. L’esatto opposto, per dirla in breve, della politica con la p maiuscola, attività ormai in via di estinzione .
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