Censimento Rom, Salvini come Hitler, 5S frena
19 Giugno 2018Censimento Rom, estremismo da Salvini: La gente è con me. Da Di Maio e Conte paletti al leghista, che poi fa un passo in dietro
Censimento Rom. Un Salvini impazzito, gonfio di potere per quel risicato 0,2% che nei sondaggi lo mette avanti ai 5 Stelle, un Salvini dalle posizioni dittatoriali, in un’escalation che lo porta a sragionare, quando parla di censimento per i Rom.
Che qualcosa vada fatto per arginare il problema Rom, occuparsi di bambini e donne che vivono in stato bestiale, è un dato. Ma ciò è ben diverso dal parlare di censimento, che potrebbe essere la premessa per un’espulsione di massa. Dal risolvere il problema Rom, insomma, al rischio di tornare alle leggi razziali promulgate 80 anni fa, durante il fascismo, il passo non è troppo lungo e, soprattutto, è pericolosissimo.
Arriveremo, onorevole vice premier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, allo sterminio dei Rom e dei migranti in genere? Perché le sue parole hanno tanto il suono di quelle che mai avremmo più creduto di dover udire o leggere, quelle di Mussolini, per intenderci, anzi le sue, di parole, sono forse più simili a quelle di Hitler!
Mattoni, più che parole, dal leghista di ferro, che, una volta superata la campagna elettorale, acquisito il potere, ha perso il senno, come spesso ed a molti, purtroppo, accade.
Di Hitler, diversi anni dopo la sua scomparsa, è stato reso noto che, per dirla in gergo comune, qualche rotella fuori posto l’aveva. E l’impressione è che altrettanto sia per il Salvini di casa nostra, il sella al governo. Fortuna che, a frenare la sua “ira funesta”, ci sia il meno esperto, ma, a quanto pare, più saggio Di Maio ed un presidente del Consiglio Conte, che stanno tentando in ogni modo di arginare la deriva estremista intrapresa dall’Hitler “de no’ antri”.
Ci faccia la cortesia, Salvini, ascolti i suggerimenti di chi la testa l’ha mantenuta sulle spalle. In alternativa, dia un’occhiata alla Carta Costituzionale del Paese, che, all’articolo 3, recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
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