Maradona, un vuoto incolmabile
26 Novembre 2020Maradona, Pino Daniele, Massimo Troisi: c’è qualcosa di subdolo e quasi perverso nei destini dei geni. Una morte prematura, un’infelicità che porta alla droga, un dolore non visibile che li rende speciali.
Mi riferisco anche a personalità letterarie, da Leopardi ad Heminngway, passando per Alda Merini e Charls Bukowsky, anche se la lista sarebbe ben più lunga.
Forse, a rendere queste vite particolari, quanto geniali, è quella nota “stonata” che reintona il senso della vita, quel blues sublime in Pino Daniele e paradisiaco in Amy Wainehouse, altra vittima del proprio talento.
Oggi Napoli e non solo, piange la morte del fenomeno del calcio, così come si è disperata qualche anno fa per quella di Pino Daniele. Entrambi sottratti alla vita a sessant’anni: strano, balordo destino comune di due amici che non hanno mai ostentato il proprio legame. Entrambi lasciano questo mondo a sessantanni
Entrambi ingannati dal cuore, lasciano un vuoto non rimarginabile, una lacrima che non è possibile asciugare, un amaro in bocca che nessuno mai potrà smaltire.
“Ci sono sofferenze che scavano nella persona come i buchi di un flauto e la voce dello spirito ne esce melodiosa” (Vitaliano Brancati)
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