2021. Banalità e convenzione nel discorso di Mattarella. Quanto manca Pertini…
1 Gennaio 2021“Sarà un anno di lavoro intenso. Abbiamo le risorse per farcela. Auguri di buon anno a tutti voi!” Sono state forse queste, le parole conclusive, le uniche a mancare della banalità che, con rispetto alle istituzioni, hanno pervaso l’intero discorso di fine anno del presidente della Repubblica Mattarella, accuratamente tolto dalla naftalina per l’occasione.
Un discorso talmente pieno di luoghi comuni da essere paragonabile a quello di un ragazzino di tredici anni.
Un discorso scevro da qualunque reale significato politico, tanto da non sfiorare neanche minimamente quanto di vergognoso sta accadendo tra ministri, senatori, deputati, governatori. Un discorso talmente vuoto da non toccare le disdicevoli manovre di Matteo Renzi, che sta facendo la guerra da solo per riprendersi il potere, forse perché memore, Mattarella, che fu proprio il piccolo fiorentino, sei anni fa, a piazzarlo al colle.
E via giù con “Sono giorni, questi, in cui convivono angoscia e speranza.
La pandemia che stiamo affrontando mette a rischio le nostre esistenze, ferisce il nostro modo di vivere. Vorremmo tornare a essere immersi in realtà e in esperienze che ci sono consuete. Ad avere ospedali non investiti dall’emergenza. Scuole e Università aperte, per i nostri bambini e i nostri giovani. Anziani non più isolati per necessità e precauzione. Fabbriche, teatri, ristoranti, negozi pienamente funzionanti. Trasporti regolari. Normali contatti con i Paesi a noi vicini e con i più lontani, con i quali abbiamo costruito relazioni in tutti questi anni. Aspiriamo a riappropriarci della nostra vita”.
Saranno stati molti, tra noi, a rimpiangere figure presidenziali come Sandro Pertini, i cui discorsi erano sempre pillole di saggezza, il suo modo di esprimersi entrava a piede dritto, senza timore alcuno, nei problemi del Paese, senza dimenticare la fame nel mondo e i vari problemi che affliggevano quei tempi, così come, alcuni per altro verso, devastano questi nostri anni.
Ma ora è un’altra storia. Con tutto il rispetto per le istituzioni, presidente Mattarella, soprattutto quest’anno, ci saremmo aspettati qualcosa di più. La banalità non sarebbe stata ammessa ed invece l’ha fatta da padrona in un discorso vuoto, convenzionale, vacuo. Con tutto il rispetto per le istituzioni, presidente Mattarella, avrebbe dovuto entrare più a fondo in tutto quanto sta accadendo, soprattutto a livello politico, settore nel quale stiamo assistendo, pur sotto una disastrosa pandemia, ad uno dei capitoli più brutti che l’Italia abbia mai visto.
“La corruzione è una nemica della Repubblica. E i corrotti devono essere colpiti senza nessuna attenuante, senza nessuna pietà. E dare la solidarietà, per ragioni di amicizia o di partito, significa diventare complici di questi corrotti” (Sandro Pertini)
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