Crisi di governo. Quinto giorno di caos: chi ha i numeri e chi no
17 Gennaio 2021Crisi di governo. L’unico che sembra avere le idee chiare, anzi chiarissime, è Giuseppe Conte. Nonostante si parli di numeri a rischio, di centristi che si tirano fuori da un possibile sostegno al Senato, Conte è convinto di avere stretto con i leader dei partiti un «patto di ferro» o il suo governo, o le elezioni. E la convinzione di ferro è una ed una sola: «Nessun accordo con Renzi». A sera, dopo una giornata di fuoco da Palazzo Chigi trapela la nuova linea: il governo va avanti, perché in piena pandemia l’Italia non può permettersi un vuoto al potere. Messaggio di grande responsabilità e sensatezza, rarità assoluta nella politica di questi tempi oscuri. Messaggio concordato con Pd e 5 Stelle.
Così, la grande paura di questi giorni, se non altro, viene spazzata via.
Anche se… Anche se il messaggio dei 5 Stelle (governo tecnico? Non con noi, compatti intorno a Conte). Dunque, se non si troveranno i “costruttori”, la strada, l’unica possibile, sarà il voto.
Ma andare al voto per i 5 Stelle probabilmente significherebbe scomparire dalla scena politica del Paese. Quindi, il messaggio dei pentastellati suona tanto di slogan elettorale, prima ancora che la campagna elettorale sia iniziata.
Altro che, da solo, sembra aver iniziato una propria campagna elettorale è Vito De Filippo, primo parlamentare di Italia viva a tornare nel Partito democratico: “Sbagliato aprire la crisi in questo momento”. Certo che è sbagliato, lo pensano tutti gli italiani e lui ritiene bene di fargli eco per ingraziarsene le simpatie. E, come se non bastasse il discorso della responsabilità, si mette ad urlare all'”Uniamoci per salvare l’Italia”, appellandosi a un’alleanza antifascista: Anpi, sindacati, Pd, sinistra, M5S e addirittura Sardine. Un po’ goffo, ma magari efficace come messaggio elettorale, se non altro per chi di politica è totalmente digiuno.
E poi, dulcis in fundo, ci sono le parole di Matteo Renzi, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera: “Da mesi chiediamo un salto di qualità nell’azione del governo. Serve un sogno per l’Italia, non l’incubo del litigio quotidiano. Serve un progetto, una visione, una strategia. La chiediamo da mesi: se finalmente gli altri ci sono, ci trovano preparati. Basta polemiche, parliamo di sanità, di giovani, di futuro. Torniamo alla politica».
Ecco Renzi, appunto, parliamo di sanità in un momento di catastrofica pandemia, ma è lei a costringerci all'”incubo del litigio quotidiano”.
Belle parole, quelle del piccolo fiorentino, ma, appunto, solo parole…
D’altronde “Vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l’appunto è di quelle che hanno il naso lungo” Carlo Collodi.
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