Campagna vaccinale. AstraZeneca sì, AstraZeneca no
19 Marzo 2021Campagna vaccinale. AstraZeneca sì, AstraZeneca no. Ci eravamo lasciati all’indomani di una crisi delirante di governo, conclusasi con un gran brutto pasticciaccio di partiti capitanati da Mario Draghi.
Ci ritroviamo in piena campagna vaccinale, anche questa relativamente delirante, non priva di problemi, errori di valutazione ed una pennellata di paradossalità tutta italiana.
Il terrore scatenato dagli effetti collaterali di AstraZeneca ha avuto come conseguenza esclusivamente una grave perdita di tempo. Già, perché, con il virus che cammina a velocità sempre più spedita, anche una settimana di non vaccinazione, o, meglio, di un tipo di vaccino bloccato, rappresenta un pericolo in più, un via libera ad un virus che, essendo aereo, non potrà arrestarsi se non tramite vaccino o, diversamente, chiudendo tutto e tutti, ma non a puntate, com’è stato fatto finora. Chiudendo e basta.
Ora, se a sette giorni di distanza, l’Ema ha dato il via libera al vaccino britannico, delle due l’una: le paure erano infondate o i casi di trombosi si sono verificati in persone particolarmente a rischio. Fatto sta che da oggi in poi lo spauracchio, almeno tutti scrivono, è roba del passato, se non altro fino alla prossima morte, con buona pace del nuovo comitato tecnico scientifico, da cui, sia lodato Gesù Cristo, si è tirato fuori Alberto Giovanni Gerli.
«A seguito delle inattese e sorprendenti polemiche esplose all’indomani della mia nomina a componente del Comitato Tecnico Scientifico, ho ritenuto opportuno rinunciare all’incarico così da evitare al Cts e alle Istituzioni in generale ulteriori, inutili ostacoli e distrazioni rispetto alle importanti e difficili decisioni che sono chiamati a prendere in un momento tanto delicato per il Paese».
Inattese e sorprendenti: lo scorso 1 febbraio Gerli disse al Messaggero Veneto che la regione entro la fine del mese “quasi certamente entrerà nella zona bianca”. Non solo il Veneto non è mai diventato “bianco”, ma dal giallo del 28 febbraio è presto precipitato prima in arancione (8 marzo) e poi in zona rossa dallo scorso lunedì. Inattese e sorprendenti, insomma, sarebbero state se rivolte ad un bambino delle scuole elementari.
Ma siamo in Italia e se manca quella pennellata tra il serio e il faceto, non ci riconosciamo nemmeno noi stessi.
Acquista il mio libro: Qualcosa di Superiore