Covid-19. L’informazione che non c’è
3 Aprile 2021Covid-19. Rosso, arancione, giallo: sono colori che non vorremo mai più vedere e parole che finché avremo vita eviteremo in tutti i modi di pronunciare o anche solo ascoltare. Non avremmo mai immaginato che il nostro bello Stivale venisse diviso come il disegno di un bambino fantasioso. Eppure è stato necessario farlo. Per arginare la pandemia del secolo si sta tentando e facendo di tutto.
Il problema è che tra i vari colori, così come tra ciò che essi comportano, si capisce veramente poco. E questa volta, una delle poche, la colpa non va alla politica. La responsabilità di falle gigantesche nell’informazione sul virus e dintorni è della stampa, giornaloni in primis.
Quello dei colori è solo uno dei tanti argomenti affrontati con grande superficialità. Ciò che è più grave è che esistono temi di enorme gravità che non vengono affrontati del tutto.
Prendiamo il Covid nelle carceri. Argomento solo sfiorato, a meno che non arrivi a diventare “notizia” bomba, come quando il virus raddoppia in una casa di detenzione o roba del genere.
Altro tema scottante è la conseguenza che il virus sta avendo nei malati mentali. Crescita esponenziale di depressione e di disturbi alimentari. Ma questi sono argomenti “d’élite”, dunque ai lettori dei giornaloni interessano poco. Forse di questo argomento, bruciante come il fuoco, si parlerà quando ci sarà, Dio non voglia, il primo suicidio dovuto alla pandemia. Sempre che non si sia già verificato e, per coprire negligenze mediche, anche sta volta la notizia è saltata.
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