Addio 2014. Buon 2015
31 Dicembre 2014Anno che va, speranze che vengono. E’ un classico, a fine anno, nutrire desiderio di novità, di cose migliori, di persone più degne, di noi stessi maturati e, di conseguenza, più meritevoli di un po’ di serenità.
Intanto tiro un respiro di sollievo per questo 2014 che sta per salutarci e, insieme con esso, una serie di vergogne, a livello politico e sociale. Un malessere diffuso nel Paese e, temo, non solo in Italia. Al punto che, qualche giorno fa, quando, contemporaneamente, un traghetto è andato a fuoco, un aereo è rimasto disperso e un mercantile ha naufragato vicino le nostre coste, ho temuto che stesse per arrivare la fine del mondo. Credo che chiunque di noi sia in grado di sopportare il malessere fino ad un certo punto, poi esplode. E, allo stesso modo, una società, una popolazione, un pianeta. Beh, secondo respiro di sollievo. Il mondo è ancora qui.
Rimane il fatto che salutiamo un anno politicamente disastroso e assai poco proficuo, un anno, di conseguenza, fatto di povertà, malessere sociale talvolta grave, talaltra catastrofico. Un anno in cui i giornali somigliavano più a bollettini di guerra che non a quotidiani del XXI secolo. Stragi di bambini, tragedie familiari, madri assassine, uomini violenti, sempre più violenti con le proprie donne, fino a quelli che chiamano femminicidi.
La speranza rimane. Quella non muore mai. E così, come sempre, ci auguriamo che con questo 2014, se ne vada un brutto capitolo della nostra storia. Uno, sicuramente, sarà superato. E’ il capitolo che riguarda il Capo dello Stato, che, stavolta sembra sul serio, ha deciso di mollare la poltrona. Certo, vediamo cosa ci aspetta, perché, tra i papabili, ci sono nomi che potrebbero aprire scenari ben peggiori di quelli precedenti.
Che Dio ci assista, direi a questo punto, per chi ci crede. Che quel minimo di buonsenso forse ancora vivo in pochissimi dei nostri politici, abbia la meglio.
Da parte mia, auguro a tutti voi, amici fedeli, che mi seguite con affetto ed ammirazione tanto da commuovermi e farmi sentire un puntino di fronte a tutto ciò che mi scrivete, auguro che il 2015 sia un anno migliore, più sereno per voi stessi e le persone che amate. E’ lo stesso augurio che faccio a me stessa. Perché tanto, si sa, la politica è quello che è, i quattrini vanno e vengono, gli uomini e le donne altrettanto. Che cosa resta, nelle nostre vite, se non l’amore? Quello vero, sincero, quello per il genere umano. E la verità, sopra qualunque altra cosa. Certo, non può aiutare a superare il dolore di una perdita, ma forse potrebbe aiutare questo paese a rimettersi in cammino verso una civiltà che è ancora lontana.
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