Amore e guerra ai tempi di Internet
19 Novembre 2015Amore. In tempi in cui la parola guerra viene ascoltata, scritta e letta ad ogni piè sospinto, mi piace ammorbidire la discussione parlando di amore, che, oltre tutto, fa rima, se visto da un certo punto di vista, con pace.
Così era, almeno, anche nell’amore di coppia. Ed uso l’imperfetto perché, a quanto pare, oggi anche trovare l’amore sembra quasi una guerra. Se, com’è vero, la maggior parte delle persone si rivolge, per trovare un compagno di vita, nientemeno che ad Internet. Già, quella roba che ci ha cambiato l’esistenza e normalmente si usa per documentarsi, studiare, anche togliersi una curiosità. Lo si usa per lavoro, per svago, anche per fare sesso, inutile nasconderlo. Ormai chi non conosce siti come Youporn o roba del genere è considerato un alieno, uomo o donna che sia.
Ma l’amore è un’altra cosa e mi domando come sia possibile che “applicazioni per cercare l’amore online”, così le definiscono, facciano numeri da capogiro.
L’ultima di cui ho letto si chiama Bumble. Il significato letterale è “Ape Regina”. Già il nome dice tutto. Si differenzia dalle altre perché è la donna, l’ape regina appunto, a fare la prima mossa.
Orgogliosa della sua creazione, Whitney Wolf, 25 anni, americana, descrive l’app di cui è cofondatrice come qualcosa di rivoluzionario, perché, dice, “ha una prospettiva molto femminile, anche grazie al fatto che gran parte del mio team è composto da donne”. “Le app per incontrare gente finora – continua – si sono basate su un sistema non egualitario. Ci si aspetta sempre che sia l’uomo a fare il primo passo. Bumble, invece, fornisce alle donne la fiducia di poter iniziare loro una conversazione. E toglie anche la pressione addosso agli uomini”.
Ma, perché? Mi sono persa qualcosa? Esiste una legge che vieti alle donne di rivolgere per prime la parola agli uomini? E, soprattutto, che l’uomo faccia il primo passo, scusatemi se vi apparirò antica, ma non è forse l’unica regola non scritta in fatto di rapporti interpersonali che non verrà mai superata? Nei rapporti di un certo livello. Certo, poi, se parliamo del divertimento di una notte è tutt’altro discorso. Ma questo ben poco ha a che fare con l’amore.
Con tutto il rispetto per la giovane Wolf, che, neanche a farlo apposta, porta un cognome importante, lo stesso di chi si rivolterebbe nella tomba venendo a sapere come si sono ridotti i sentimenti, con tutto rispetto, dicevo, credo che dietro tutto questo ci sia un disaggio sociale di entità pericolosissima. E ciò si evince anche dai divorzi in aumento. Uomini e donne non sanno più come fare ad incontrarsi e, una volta che, pure, siano riusciti a farlo, hanno difficoltà a rimanere insieme.
Ti credo, penserà qualcuno: se basta un click per trovare qualcuno. Ma penso che il motivo del disaggio giovanile sia più profondo. I valori etici o comunque li si voglia definire, hanno lasciato il posto ad una società che davvero somiglia ad un tritacarne, una guerra continua, un vortice dove chi si ferma è perduto.
Ma, perdonate l’apparente presunzione e il modo obsoleto di ragionare , preferirei mille volte perdermi che non trovare l’“anima gemella” su Internet.
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