Amore e passione: qual è la differenza
28 Agosto 2017L’estate è sul finire. A breve, resterà, riposto nella parte più nascosta della maggior parte di noi, il ricordo delle giornate al mare, l’odore di quella distesa di azzurro infinita, la spensieratezza di non dover rispettare orari o scadenze. E tutto tornerà alla routine quotidiana.
In molti, però, rimarrà anche la memoria di un amore estivo, di quelli che iniziano quasi per gioco e poi non si sa se e quando avranno una fine. Amore, passione, puro divertimento? Naturalmente le cose cambiano di storia in storia.
Ma ciò che ci interessa comprendere è lo spessore di quel filo che separa la passione carnale dall’amore vero e proprio. Cos’è, la passione, quella che ti fa volare alto e dimenticare che esista un mondo attorno a te ed alla persona con cui condividi tali sensazioni?
Philip Roth, nel suo “Taetro di Sabbath”, di per sé un inno all’amore, al sesso, alla continua ricerca di un senso da dare all’esistenza, scrive: “Sabbath (dopo aver saputo della malattia che avrebbe portato la sua amante, Drenka, alla morte, ndr) trovava incredibile che neanche quando era pazzo di lei, intontito dalla sua figa, prima che Drenka diventasse un intrigante diversivo con cui divertirsi, con cui scopare, con cui tremare e complottare, che neppure allora gli fosse venuto in mente di scambiare l’esasperante tedio di quella Roseanna (sua moglia, ndr) sempre ubriaca e mai erotica sposando invece una donna che sentiva affine a sé come nessun’altra”.
Che Philip Roth sia uno dei miei idoli letterari non è un mistero, ma ritengo che in queste parole ci sia la risposta alla questione in precedenza posta: qual è il confine tra passione ed amore? Alla fine, Sabbath parla di “sentimento puro e semplice” nei confronti di quella donna che aveva considerato solo diversivo e divertimento.
Credo che tali parole, oltre alla lirica narrativa struggente di cui sono permeate, dovrebbero far riflettere molte persone. Prima che sia tardi. Perché, è sempre Sabbath di Roth a parlare, “Lo capisco. Troppo tardi, ma capisco. È un miracolo, se non moriamo tutti per questo nostro capire sempre tardi. Ma in effetti moriamo di quello, di quello soltanto”.
Mi auguro che qualcuno possa comprendere, attraverso questi brani di eccellente letteratura, che, quando si ha la fortuna d’incontrare l’amore vero, quel “sentimento puro e semplice”, unito all’affinità e alla “pazzia” nei confronti di una persona, non si tratta di semplice divertimento. Quello è amore. E spero che quel qualcuno (fossero in tanti sarebbe l’ideale) possa comprenderlo prima che sia “troppo tardi”.
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