Body Positivity. Alla Milano fashion week solo ipocrisia. La magrezza impera su tutto
28 Settembre 2021Body Positivity. Chi dice che noi donne dobbiamo essere tutte perfette, entrare in una taglia 38 e non avere la tanto detestata cellulite? Nessuno, almeno secondo il movimento Body Positivity che punta l’attenzione fondamentalmente su taglia e peso, ma non solo. Avere un atteggiamento body positive riguardo al corpo, infatti, significa accettarne ogni piccola sfumatura, compresa, addirittura, la disabilità. Proprio per questo, addirittura la Skin Positivity potrebbe essere considerata parte di questo movimento, in quanto del corpo fanno parte anche le “imperfezioni” cutanee, come vitiligine, acne, smagliature, cellulite… L’obbiettivo del movimento è uno solo: sfidare i canoni e i pregiudizi della società sui corpi, considerandoli tutti ugualmente belli e degni nella propria diversità. Ecco perché la Body Positivity è il movimento politico e sociale da supportare subito per dimenticare i canoni estetici che tuttora regnano incondizionati.
E magari fosse. Peccato che sulle più famose passerelle di tutto il mondo continuino a dettare legge modelle taglia 38, o anche meno, abiti appesi ad un mucchietto di ossa coperto solo di pelle e privo di carne.
Così com’è accaduto alla Milano Fashion week, dove gli organizzatori hanno garantito di accontentare il movimento Body Positivity. E lo hanno fatto solo facendo sfilare poche, pochissime anzi, modelle curvy, ma facendo prevalere il dictat “manichino”, ossia la magrezza estrema, quella pericolosissima per le adolescenti, che, per emulazione, rischiano di andare in anoressia.
Tutto questo ha fatto impazzare il web, a cui piace il movimento che vuole la donna fiera di tutte le sue imperfezioni. Movimento che piace anche a noi. Perché è vero che “la bellezza non si misura con un numero su una bilancia, su un paio di pantaloni o chissà dove. La vera bellezza sta nelle nostre forme: tonde o no, spigolose o meno. Amarsi e prendersi cura di se stesse, è il primo passo per essere bellissime. Sempre”, come scrive su Instagram una delle influencer del movimento.
A noi piace pensare che tale modo di considerarci abbia la dovuta espansione e che un giorno ci ameremo tutte, accetteremo la nostra cellulite e, perché no, qualche taglia di troppo…
“È la femminilità assoluta, tutti abbiamo qualcosa di androgino, qualcosa del maschio e della femmina, ma lei si è strappata via anche l’ultima traccia dell’elemento maschile e si è costruita quelle curve splendide, è tutta donna, è adorabile”.
(Isabel Allende)
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