Boschi, il ministro delle figuracce
7 Settembre 2016Se fosse brava nel suo lavoro di ministro per le riforme come lo è nell’accumulare figuracce pubbliche, Maria Elena Boschi sarebbe un ottimo ministro.
Ne infila una dietro l’altra, quasi lo facesse volutamente.
1. A “Otto e mezzo” Lilli Gruber ha invitato il ministro a discutere sull’innalzamento, da parte dell’Austria, di una rete metallica per fermare l’immigrazione. La risposta della Boschi, riferita alla costruzione di reti e muri, è stata “Ed è grave probabilmente, proprio in quei territori, e non lo devo dire a lei, che viene da quelle terre, in cui, probabilmente, immaginare di tornare a delle divisioni evoca anche pagine che ci siamo messi alle spalle, fortunatamente”.
Considerando che la Gruber è nata a Bolzano e che il muro citato dalla Boschi sia, con tutta probabilità, quello di Berlino, non si comprendono il riferimento geografico, il legame e la ratio che colleghino le due situazioni.
La stessa Gruber, con sorrisetto ironico, colpita da tanta ignoranza, ha preferito sorvolare. Ciò che colpisce, nella natura della suddetta figuraccia è proprio l’astio ingiustificato (considerato il pensiero e il trascorso della Gruber) e, soprattutto, la grave lacuna storico-geografica della Boschi.
2. In un’intervista di strada, presso un banchetto del Pd al quartiere Eur di Roma, alla domanda (suggerita) “Perché siete in piazza?”, il ministro Boschi ha risposto, concludendo in un clamoroso “Purtroppo continueremo a pagare le tasse”. Dopo qualche secondo il ministro ha capito di averla detta grossa, lo ha ammesso e ha sorriso; il giornalista del Tg1 ha invitato a ripetere l’intervista ma i militanti hanno suggerito di lasciare tutto come è genuinamente e stranamente avvenuto.
Le brutte figure più rilevanti, però, la Boschi le ha offerte in merito al referendum costituzionale che probabilmente si terrà a dicembre.
3. Il ministro, o bella addormentata tra i Boschi che dir si voglia, passando sopra a qualsiasi tipo di rispetto per le opinioni altrui e per la democratica decisione di coloro che sono intenzionati a votare “no”, ha iniziato a etichettare chi la pensa diversamente. Per i votanti del “no” ha sentenziato “Siete come Casapound”, poi, qualche giorno dopo, ospite di Lucia Annunziata, nella trasmissione “In mezz’ora”, l’ha sparata grossa, sostenendo che i partigiani veri voteranno “sì” al referendum.
4. Trattata da scolaretta dal presidente emerito della Consulta. “E’ una riforma perfettibile, ma va valutata nel suo complesso. Fatevi un’opinione, non subite le scelte di altri”. Così il ministro Maria Elena Boschi alla platea di Aiga, l’associazione nazionale giovani avvocati che a giugno, a Roma, ha organizzato un convegno sulla riforma costituzionale. Il ministro si sofferma sul merito, niente riferimenti al governo. Ammette anche che il bicameralismo resterà, ma sarà differenziato. “E’ un investimento per il futuro, sono davvero convinta che renderà il nostro Paese più efficiente e stabile” aggiunge. Ma se il presidente dell’Aiga si schiera per il sì – chiederà un voto affermativo all’assemblea dell’associazione – per il ministro arriva un confronto fuoriprogramma con il presidente emerito della Corte Costituzionale Annibale Marini, contrario alla riforma. “E’ una riforma di parte se il governo afferma che andrà casa se si boccerà la riforma. Questo parlamento è illegittimo, c’è una sentenza della Corte che lo dice, bocciando il porcellum, il principio di continuità non può significare far tutto, soprattutto riforme così ampie che toccano 40 articoli della nostra Costituzione”, sostiene Marini davanti alla Boschi seduta in prima fila. E si anima un battibecco. L’immagine finale è da esame di università, dove il professore con sarcasmo rimbecca l’alunna saccente. Per il presidente Marini non ci saranno chissà quali risparmi sui costi della politica, non ci sarà semplificazione, anzi il problema dell’Italia è che si legifera troppo, non troppo poco.
Chiudiamo qui l’elenco delle figuracce della bella addormentata fra i Boschi, non certo perché qui si fermino, ma perché ci vorrebbero pagine e pagine per elencarle tutte.
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