Calabria. Ecco dov’è casa
22 Marzo 2015Bella come il sole e maledetta come la cronaca che la circonda. Questa è la mia terra. Profuma di mare e di fiori e di limoni e puzza di polvere da sparo e di scartoffie che girano attorno al malaffare, alla mala politica e alla ‘ndrangheta. E’ pur sempre la mia terra. Ed è talmente bella e, soprattutto, talmente mia, che, tornandoci, dopo sette mesi di lontananza forzata, mi risulta faticoso lasciarla. Non è detto che lo faccia. Ho vissuto tante vite ed avuto tante case, ho il cuore a pezzettini sparsi per l’Italia e ormai anche oltre. Mio padre mi diceva sempre: quando vieni a casa? E io, di conseguenza, qual è casa? E lui: casa è dove ci sono tuo padre e tua madre. Ora che mio padre non c’è più, ora che mia madre ha deciso di evitare il luogo dove ha vissuto gli ultimi anni con lui, perché, così, dice, penso che sia ancora lì ad aspettarmi, davanti alla tv, ora, dove dovrebbe essere casa? Credo sia dove sto bene. Casa è dove, quando mi sveglio, mi sento in pace con me stessa. Casa è dove mi sorprendo, ogni giorno, di una natura prepotente che riesce ad avere la meglio sulla sciatteria umana, dove i fiori nascono spontaneamente, dove il mare profuma anche quando il cielo è scuro. Casa è dove l’odore di mio padre è ancora persistente e me lo ritrovo inspiegabilmente nelle mani, perché il ricordo degli affetti deve restare vivo, credo, vivo, almeno quello. E il ricordo di mio padre non sparirà mai, dentro chiunque lo abbia conosciuto, dentro di me sicuramente. Ecco perché voglio ancora sentirne la presenza. E l’odore che si respira ancora in questa casa mi parla di lui, il mare mi parla di lui e dell’ultimo bagno che avrebbe tanto desiderato fare, il verde che esplode improvviso con i suoi minuscoli fiorellini, mi parla di lui. Ecco dov’è casa. Dove tutto odora di papà è casa. Dove tutto parla di lui e di me insieme è casa. Dove ogni angolo di panorama ed ogni odore mi smuove un sassolino dentro la pancia. Ecco dov’è casa.
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