Caso Manca, mamma Angela chiede giustizia a gip e Bonafede. Da stampa silenzio vergognoso
12 Giugno 2018Caso Manca. “L’opinione pubblica ha capito quello che un sistema di potere non vuole vedere” Così Angela Manca, in un colloquio telefonico, il cui contenuto è riportato sul sito dedicato al figlio Attilio ( www.attiliomanca.it)
, a pochi giorni dalla decisione del gip romano Elvira Tamburelli, che il 14 giugno stabilirà se archiviare o meno l’inchiesta sulla sua morte.
Pur prostrata dal dolore, dalla stanchezza di una guerra che continua a combattere contro mafia, servizi segreti e Stato colluso, Angela persevera nel darsi forza, perché la verità sulla morte di suo figlio, giovane urologo, venga fuori, anche a distanza di tanti anni (Attilio Manca fu trovato morto il 12 febbraio del 2004, ndr). Una forza priva di peli sulla lingua, com’è chiaro dalle sue parole.
La forza della verità, quella stessa che ha mosso migliaia di persone a manifestare per dare giustizia ad Attilio Manca, quella forza che ha spinto 30.000 persone, tra cui noti personaggi del mondo della cultura, della politica e dell’associazionismo antimafia, a firmare una petizione, prima inviata alla Procura di Roma e successivamente recapitata dagli avvocati della famiglia Manca, Ingroia e Repici, al Gip Tamburelli.
“Spesso – dice ancora Angela Manca – quando sono in giro, la gente mi ferma per strada e mi dice: ‘signora vada avanti nella ricerca della verità, noi siamo con lei’. Assieme a quei 30.000 firmatari, sono tantissimi gli italiani onesti che credono nella verità, nella giustizia e che lottano assieme a noi. Purtroppo, però, sembra che da buona parte della politica, salvo rare eccezioni e della magistratura ci sia qualcuno che vuole nascondere la verità. È un fatto notorio che in questi anni abbiamo assistito a una serie di depistaggi, omissioni, insabbiamenti…”.
Depistaggi e insabbiamenti voluti e pretesi dall’“alto”, da quelle stesse potenze che manipolano la stampa, tanto che il caso Manca è sconosciuto ai più (https://www.danilasantagata.it/attilio-manca-12-anni-mistero/). Quei depistaggi che hanno indotto il “presidente emerito” Napolitano a rinviare il proprio interrogatorio fino a che, costretto dalle circostanze, non ha dovuto cedere, se non altro per decenza nei confronti del ruolo di cui era investito, rispondendo con una serie di “non so, non ricordo”, che dovrebbero far capire come stanno le cose in questa povera Italia, bella, quanto devastata da chi l’ha governata sinora. Lasciamo uno spiraglio di speranza al neonato governo…
Angelina Manca ricorda, poi, “ quando l’on. Bindi ci ha convocato a Messina nel 2014. Poi ricordo che si è ulteriormente informata sul caso di Attilio, anche andando a vedere le fotografie del corpo di mio figlio, soprattutto quell’immagine dove si vede il setto nasale che appare deviato. A quel punto la Bindi ha escluso con forza la tesi del suicidio dichiarando che avrebbe fatto di tutto per aiutarci. E invece in quella vergognosa relazione di maggioranza di qualche mese fa, l’onorevole Bindi si è rimangiata tutto scrivendo che mio figlio era morto per overdose”.
Nonostante l’apparente onestà della Bindi, carissima, stimata, signora Angela, avrà avuto anche lei dei compromessi cui scendere per mantenere il potere. Vergogna tra le vergogne, in un caso eclatante come questo, ma così funziona l’Italia…
Nella successiva relazione di minoranza, invece, i parlamentari firmatari avevano scritto testualmente: “È evidente come la vicenda della morte di Attilio Manca segni un vero e proprio fallimento nell’accertamento della verità dato che, dopo 14 anni, vi sono ancora troppi interrogativi aperti”.
Interrogativi aperti? Nessuno ha spiegato i motivi di quel corpo, in vita bellissimo, devastato, deturpato nei lineamenti e non solo. Nessuno ha voluto seguire la pista mafiosa, nonostante i presupposti ci fossero tutti.
Di una cosa siamo certi: così com’è stato per la sentenza del processo sulla Trattativa Stato-Mafia , così come sarà ancora nell’ambito dello stesso procedimento penale, la verità, presto o tardi, ha la forza sovrumana di dominare su ogni lurido velo di copertura tessuto da “menti abilissime” per coprirla. La verità, alla fine, vince sempre.
Forza, mamma Angela, Madre Coraggio, noi siamo con lei. E non siamo pochi…
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