Catania: neonata stroncata da crisi respiratoria. Malasanità o negligenza?
13 Febbraio 2015Sarebbe bastata una cannula, una piccolissima cannula, non serviva neanche il posto letto, per salvare Nicole, morta, la notte scorsa, nel Catanese, a tre ore dalla nascita.
Malasanità, o, forse, menefreghismo, negligenza? Si chiede, giustamente, il giovane padre, e noi con lui. Fatto sta che la creatura è stata al mondo solo tre ore. Una crisi respiratoria se l’è portata via, perché nessuno le ha aspirato del liquido che si era formato nei piccoli polmoni.
Qui nessuno si permette di giudicare l’operato dei medici, prima che si chiarisca meglio l’accaduto. Certo, però, appare quanto meno anomalo che, alla presenza di un ginecologo, un anestesista, un rianimatore e un neonatologo, nessuno sia stato in grado d’intervenire.
Questo, ovviamente, senza considerare il no di tre ospedali della zona attrezzati di reparti di terapia intensiva neonatale. Hanno tutti sbattuto le porte in faccia alla vita, lasciando che la creatura morisse in ambulanza, dove, invano, era iniziata la corsa verso Ragusa, verso l’unico ospedale in cui il caso era stato accettato. Un caso, appunto, un paziente. Probabilmente c’è di mezzo questo, prima di ogni cosa, la negligenza di medici e personale ospedaliero disumanizzati da un lavoro stressante, sicuramente sì, ma che dovrebbe essere una missione. Perché si parla di vite umane.
Che le poste non funzionino si sa, ma si perdono pacchi o buste, nel caso della sanità, si perdono vite umane. Quelle non hanno prezzo.
Ora i politici, da quelli locali al capo dello Stato, si sono precipitati ad urlare allo scandalo. Il ministro della Salute non è stata da meno. E giù a dire: è vergognoso, non è possibile, manderemo i commissari, faremo, diremo, proporremo.
Magari lo faranno anche, per qualche settimana, per placare un’opinione pubblica legittimamente sconcertata di fronte a quanto accaduto. Poi, purtroppo, tornerà tutto come prima. Tornerà a vigere la legge della politica che non guarda in faccia nessuno, di un governo che va avanti a colpi di scena propagandistici, di un parlamento di burattini che vengono alle mani, come nelle peggiori scuole elementari, niente meno che per le riforme costituzionali. Che parole altisonanti: riforme costituzionali. Certo, fondamentali per il paese, ma cosa può interessare alla gente di termini del genere, quando mancano le basi perché si possa parlare di società civilizzata?
Su questo episodio, i faremo, diremo, proporremo non bastano. Le chiacchiere servono a ben poco. La creatura che ha fatto capolino in questo mondo per sole tre ore non tornerà più, i suoi genitori saranno segnati a vita da un dolore difficile da immaginare, altra gente morirà di malasanità, altra ancora d’incuria da parte dei medici ed allora si apriranno nuovi siparietti politici, mentre nessuno, lì, accomodato sulle confortevoli poltrone dei palazzi del potere, fa niente per risanare realmente la situazione di un paese allo sfascio.
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