Come oggetti
18 Marzo 2016Dopo settimane di rinvii, i 28 paesi dell’Unione Europea hanno finalmente deliberato: “Uno in cambio di uno”
Migranti come oggetti, come figurine adesive che i bambini scambiano tra loro. “Uno in cambio di uno”.
Dopo settimane di rinvii, i 28 paesi dell’Unione Europea hanno finalmente deliberato. Il tanto atteso accordo è stato raggiunto, hanno deciso. Ma il punto è cosa. Dal 20 marzo, le persone che tenteranno la traversata dell’Egeo dalla sponda turca per approdare in Grecia saranno riportate indietro.
Ankara accetta il principio che tutti i migranti (che siano richiedenti asilo o persone in cerca di lavoro non ha alcuna importanza) che vanno in Grecia torneranno in Turchia. Per ogni migrante tornato in Turchia, il governo di Ankara invierà un migrante siriano nell’Unione Europea.
Accordo? A noi appare non troppo dissimile dal trattamento subito dagli ebrei sotto Hitler. Un vergognoso tentativo di salvare gli Stati membri dell’Unione dall’“invasione” di povera gente disperata, in cerca di salvezza. “Uno in cambio di uno”: come bestie, peggio di bestie. Della serie i guai sono loro e loro dovranno vedersela. Così è facile fare “accordi”.
Ma i capi dei 28 Stati membri dell’Unione, dalle loro calde e confortevoli stanze, così hanno stabilito. Tanto per aggiungere un’altra pagina di orrenda storia d’Europa a quella che già fa acqua da tutte le parti.
Acquista il mio libro: Qualcosa di Superiore