Congresso americano. Il ciclone Trump non si ferma: 4 morti e 13 feriti
7 Gennaio 2021Gli Stati Uniti, il sogno americano, le luci, ogni cosa grande e più grande ancora.
Oggi quella stessa America si è svegliata in un incubo. La pagina più nera della storia politica degli ultimi tempi è stata scritta ieri sera al Congresso. L’esaltazione del presidente uscente Trump ha fomentato i suoi sostenitori ed il risultato sono stati quattro morti e tredici feriti.
Gran parte di quell’America che oggi è sconvolta, è la principale colpevole, però, dell’accaduto. I tanti sostenitori di un infervorato Donald Trump sono gli stessi che quattro anni fa lo hanno votato, portando gli Stati Uniti ad una deriva guerrafondaia ed antieuropea.
Quanto accaduto ieri sera è la deriva quasi necessaria di un quadriennato battagliero, fuori da ogni schema di politica corretta.
È fuori dubbio che gli anni di Donald Trump alla Casa Bianca abbiano costituito una rottura rispetto ai canoni tradizionali della politica interna ed estera americana. Lo rivendica lo stesso Presidente.
Ne ha fortemente risentito il modo in cui gli Stati Uniti hanno vissuto le alleanze che hanno costruito, dalla fine della seconda guerra mondiale, in diverse parti del mondo per realizzare la Pax Americana. Non poteva restarne esente la comunità transatlantica, gli Stati Uniti e il Canada da una parte e l’ Europa occidentale dall’altra, che ha costituito l’arco di volta, incarnato e protetto dalla NATO, che ha retto l’ordine mondiale per gran parte del secondo dopo guerra.
Le immagini di ieri hanno scosso anche i collaboratori più stretti di treump, che cominciano a ipotizzare se non abbia davvero ragione il tabloid conservatore New York Post: Trump è diventato il Re Lear di Mar-a-Lago. Il 25°emendamento prevede la rimozione del presidente qualora «non sia in grado di adempiere ai suoi doveri». Lo stesso Trump, però, potrebbe contestare la mossa e l’iniziativa potrebbe estinguersi senza risultato.
Il Congresso ha proclamato Joe Biden e Kamala Harris presidente e vicepresidente degli Stati Uniti al termine della seduta del Congresso a camere riunite per certificare i voti del collegio elettorale, vinto dal ticket dem con 306 voti contro i 232 di quello repubblicano.
Rimane il fatto che Trump a perdere proprio non ci sta e vedremo quali saranno le sue prossime mosse, sempre pericolosissime.
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