Corruzione: giudice Barbera salvo per prescrizione. Vergogna italiana
6 Agosto 2016Barbera, componente della Consulta, è indagato per corruzione. L’inchiesta, aperta dalla procura di Bari e finita nella Capitale per competenza, riguarda i concorsi universitari di Diritto pubblico che si sono tenuti tra il 2008 e il 2010 e che secondo i magistrati
pugliesi sarebbero stati “truccati”. Ora la procura di Roma chiede di archiviare indagine sul giudice Barbera, per prescrizione
La richiesta di archiviare la sua posizione perché è intervenuta la prescrizione è avanzata dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e dal sostituto Giorgio Orano.
Augusto Barbera, ribadiamo giudice costituzionale, era indagato per aver “spinto”, con una segnalazione telefonica, un candidato ad un concorso per titoli all’Università Europea Legionari di Cristo: si tratta di Federico Pizzetti, figlio dell’ex garante per la privacy Franco. Il giudice della Consulta non aveva rinunciato alla prescrizione, e adesso vedrà molto probabilmente archiviate le accuse a suo carico.
A livello etico, per non dire altro, appare chiaro come sia inammissibile che un magistrato della Repubblica italiana, per altro membro della Consulta, torni al suo incarico, dopo un’accusa che proprio lieve non è, trattandosi di corruzione.
Se non sono i magistrati stessi ad applicare la legge ed a tenersi lontani dalla corruzione, come possono giudicare i cittadini?
La speranza è che la richiesta di archiviazione venga respinta da chi di dovere e, soprattutto, che Barbera venga interdetto dalla pratica della professione a vita.
E’ giusto che chi sbaglia paghi. Tanto più se è un “cosiddetto” garante della legge.
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