V-day, Renzi ruba la scena al vaccino. Obiettivo: buttare giù Conte
28 Dicembre 2020Covid-19. L’obiettivo è vaccinare al più presto l’80% degli italiani: il governo punta su AstraZeneca. Dal vaccino sviluppato in parte a Pomezia ma non ancora approvato arriverebbe il quantitativo maggiore di dosi
Covid-19. Il grande momento è arrivato. Quello che attendevamo da mesi, sperando che funzioni. Il vaccino contro il Covid-19 è miracolosamente giunto, in mezzo alla soddisfazione degli scienziati ed alla gioia dei cittadini. L’obiettivo è quello di vaccinare inizialmente, entro settembre, il 70-80% degli italiani, col fine di liberarsi della minaccia del virus e tornare alla vita normale. Da gennaio le somministrazioni aumenteranno progressivamente, per avviare entro marzo-aprile la vera e propria vaccinazione di massa nei gazebo, una sorta di scudo anti Covid della società, su libera scelta dei cittadini. Se ciò sarà possibile, dipende dalle consegne delle aziende, dalle modalità di conservazione delle fiale e dalle dosi necessarie per ottenere l’immunità individuale (1 o 2).
Il V- day, insomma, riempie di speranze giovani, adulti ed anziani, ansiosi di tornare alla vita pre virus, a non doversi più distanziare l’uno dall’altro, al non potersi più abbracciare.
Nello stesso giorno, paradossalmente, arriva l’R- day. Renzi è sempre più sul piede di guerra. Nel momento in cui Conte attende i partiti sugli aiuti europei, Renzi, inarrestabile, è pronto ad alzare la posta.
Il suo obiettivo è chiaro: far cadere il governo Conte. Non importa se il motivo è il Recovery found, non gli interessa se la questione centrale sia la salute degli italiani. Il piccolo fiorentino rivuole il potere e non intende sapere altro.
Renzi –scrive Il Fatto Quotidiano.it – sembra escludere anche il rischio che una parte del suo gruppo possa sfaldarsi, soprattutto al Senato, per costituire un drappello di “responsabili“. L’intenzione è quella di chiudere il cerchio entro i primi giorni di gennaio, anche se il suo disegno potrebbe naufragare se Conte cercasse di parlamentarizzare la crisi. Chiedendo quindi una verifica di fiducia in Aula come avvenuto nell’agosto 2019, quando Salvini fece cadere il governo giallorosso e nel giro di un mese si formò un nuovo esecutivo con il medesimo premier al vertice. In effetti, “Può essere, anche se dare la fiducia a un Conte 3 mi costerebbe”.
Non può essere. Ciò che è sicuro è che il piccolo fiorentino vuol fare piazza pulita attorno a sé, per tornare ai vecchi fasti di potere, imbrogli e poltrone a lui care sparse qua e là.
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