Covid-19, vaccino. Il direttore dello Spallanzani spiega “I livelli di tollerabilità e di sicurezza sono assolutamente buoni”
23 Novembre 2020Covid-19, vaccino. “Se quando tutto sarà finito avremo una sanità migliore, se avremo invertito il trend di tagli che negli ultimi venti anni ha impoverito il nostro sistema sanitario, se avremo cacciato i mercanti dal Tempio e mandato a casa quelli che pensano alle prossime elezioni e non alle prossime generazioni, allora potremo dire di aver onorato la memoria degli oltre 45.000 italiani che hanno perso la vita in questa tragedia collettiva”. È così che Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, conclude la sua intervista al Fattoquotidiano.it. riguardo il vaccino che apre un buono scenario sulla pandemia che ha colpito il mondo.
Sono parole politicamente pesanti, macigni contro quelli che il medico definisce i mercanti nel Tempio, i soliti politicanti che pensano a soldi e poltrone anziché al bene comune.
“Il cielo non ha preferenze, La montagna incantata, Una vita violenta. Cita inoltre i libri di Erich Maria Remarque, Thomas Mann e Pier Paolo Pasolini, in cui la tubercolosi è la malattia polmonare che terrorizza, distanzia, porta all’isolamento e alla morte. Ottimi paragoni per confrontare su una linea temporale estesa comportamenti e luoghi che la pandemia ci impone.
Il comitato indipendente “che valuta la sicurezza del vaccino” nei report iniziali ha verificato “livelli sicurezza e tollerabilità assolutamente buoni”. Dice Ippolito, che aggiunge “I ‘patogeni nuovi e sconosciuti’, come era Sars Cov 2 fino a meno di un anno fa, rappresentano solo ‘l’ultima missione’, l’ennesima battaglia (dopo la Sars o l’Aids, ndr), che potrà probabilmente essere affrontata anche con il vaccino GRAd-COV2 , che ha “inventori italiani, è prodotto in Italia vicino Roma ed è sperimentato in Italia” e che andrà a “competere scientificamente in un mondo dove i finanziamenti per la ricerca per i vaccini sono stati enormi”. Virologi, immunologi ed epidemiologi dello Spallanzani “erano pronti”. Come ha dimostrato anche la cura dei primi pazienti in Italia, i due coniugi turisti cinesi dimessi dopo 50 giorni. Anche se prima del Covid “c’eravamo dimenticati della lezione dell’Aids e improvvisamente siamo tornati nel buio più buio”.
Ora però, entro il 25 novembre verrà arruolato l’ultimo paziente della fascia anziani e “questo ci permetterà sulla base di risultati promettenti i documenti alle agenzie regolatorie alle fasi successive”. Dalla seconda metà di dicembre Reithera, l’azienda di biotecnologie che ha sviluppato il candidato vaccino, potrà presentare la domanda perché il composto venga valutato dall’Ema (Agenzia Europea per i medicinali, ndr). Senza dimenticare lo sviluppo di un potente anticorpo su cui lo Spallanzani sta lavorando con la Fondazione Toscana Life Sciences di Rino Rappuoli”.
Uno spiraglio sull’umanità, insomma. Un vaccino che ha tanto di promettente e speriamo funzioni prima possibile, per restituirci quella parte di umanità che ci è stata tolta, per ridarci la libertà di muoverci come meglio crediamo, per riportare tra gli esseri umani uno del sentire più importanti ed emotivamente coinvolgenti: gli abbracci.
“Ma poi, come diventò notte, si sentì peggio, sempre di più:gli prese un intaso di sangue, tossì, tossì, senza più rifiatare, e addio Tommasino” (“Una vita violenta”, Pier Paolo Pasolini)
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