DAD. Quando DAD diventa aberrazione. 15enne bendata davanti al pc
15 Aprile 2021DAD. Davanti a un pc, bendata, come una sequestrata, come una deportata, umiliata davanti a tutta la sua classe, come ad una ragazzina di 15 anni non dovrebbe mai succedere. Eppure è successo, in un liceo di Verona e i compagni della protagonista di questa vergognosa vicenda sono tutti dalla sua parte.
“La vicenda della nostra compagna bendata per un’interrogazione diventi una linea di demarcazione: d’ora in avanti mai più atteggiamenti simili nei confronti di noi studenti”.
Eppure, purtroppo, pare che sui social girino già altre immagini simili a questa.
L’Ufficio scolastico regionale del Veneto ha avviato accertamenti mirati. La direttrice Carmela Palumbo ha contattato il preside del liceo veronese in questione, chiedendogli di sentire i ragazzi e i docenti, per ricostruire l’accaduto e prendere provvedimenti: “Un eccesso di zelo che porta a una richiesta discutibile, il tutto dovuto dalla difficoltà di gestire i momenti di verifica con la didattica a distanza. Abbiamo aperto un procedimento, stiamo verificando”.
Ma un procedimento non basta. Possono definirlo come vogliono, io lo definisco crimine e questa signora insegnante, così gelosa degli insegnamenti impartiti agli alunni da far bendare gli occhi a questa ragazzina, deve pagare. Perché questa è un’aberrazione, perché questo episodio segnerà a vita la ragazza in questione. Perché scuola significa istruzione, ma anche educazione ed anche amore. E in questo orrendo gesto non c’è nessuna delle tre cose. C’è solo una ragazza umiliata, un liceo sotto shock e un intero paese sconvolto da ciò che può voler dire l’acronimo DAD.
“Colui che apre la porta di una scuola, chiude una prigione”. (Victor Hugo)
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