Ddl Zan, Draghi contro il Vaticano: “Il nostro è uno Stato laico”
24 Giugno 2021Ddl Zan. Il presidente del Consiglio interviene in Senato sulla legge contro l’omotransfobia e l’ingerenza del Vaticano: “La laicità non è indifferenza dello Stato rispetto al fenomeno religioso, è tutela del pluralismo e della diversità”.
Gli fa eco il presidente della Camera Roberto Fico: “Il Parlamento è sovrano e non accettiamo ingerenze”
Fortuna che il governo abbia preso una posizione ferma e decisa, a differenza di quanto ha fatto e continua a fare, sulla cruciale campagna vaccinale.
Ddl Zan. Per la prima volta da quando si è insediato come presidente del consiglio dei “migliori”, Mario Draghi assume un atteggiamento da politico serio e oserei dire stratega. “Il nostro è uno Stato laico, il Parlamento è sempre libero di discutere e di legiferare”. Il messaggio è netto e chiaro, come quello di un vero statista. Niente forse, niente ma, nessun ripensamento da un istante all’altro, come continua ad essere per la questione cruciale della campagna vaccinale, sulla quale il premier ha gettato incertezza e dubbi continui.
Draghi ha profondamente sbagliato nel dare libertà decisionale alle Regioni, che ne hanno fatto immediatamente una questione politica, mettendosi a gareggiare su chi facesse più vaccini, con conseguenze a volte disastrose. Penso all’episodio della diciottenne Camilla, cui è stato somministrato Astrazeneca, quando già l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ne aveva vietato l’utilizzo su soggetti, donne in particolare, sotto i sessant’anni. Un omicidio in piena regola. E che non ci venissero a raccontare che la ragazza aveva patologie pregresse, perché l’autopsia ha evidenziato come fosse in piena salute.
La confusione è partita dall’alto, da un governo che in questa circostanza si è dimostrato non all’altezza del suo ruolo e tale continua ad essere.
Fortuna che Draghi si sia svegliato su quest’altra questione importante, perché una tale ingerenza della Chiesa sulla politica non si era mai verificata in precedenza e benissimo ha fatto il premier a mettere l’accento sulla laicità dello Stato. Il presidente del Consiglio ha anche sottolineato che “il nostro ordinamento contiene tutte le garanzie per rispettare gli impegni internazionali, tra cui il Concordato. Ci sono controlli preventivi nelle commissioni parlamentari. Ci sono controlli successivi della Corte costituzionale“.
Il Concordato del 1984 stabilì nuove regole sulla laicità dello stato italiano, mettendo da parte il cattolicesimo come religione di stato, ma non solo. A differenza dei Patti Lateranensi, il Concordato garantiva entrate economiche al clero tramite l’otto per mille e toglieva la possibilità al governo italiano di poter approvare la nomina di vescovi. Furono riconosciute anche nuove libertà alla Chiesa, come la diffusione e l’insegnamento della religione cattolica. Sull’ultima nota, venne reso facoltativo e non più obbligatorio l’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche e private.
In cosa, di grazia, tale Concordato verrebbe non rispettato dal ddl Zan? Questo disegno di legge predica solo l’uguaglianza tra esseri umani e l’amore, valori, per altro dettati anche dalla Chiesa. L’amore, sempre e comunque. L’amore che, come diceva Dante Alighieri, move il sole e l’altre stelle.
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