Depressione non vuol dire infelicità
2 Gennaio 2015Depressione ed infelicità sono parole agli antipodi tra loro. Dico questo, perché mi sono arrivati molti auguri di buon anno che inneggiano alla felicità.
Voglio precisare, non so se vi può interessare, che io sono una persona estremamente ottimista e che cerca la felicità, inseguendola in ogni modo possibile.
La depressione è una malattia. Noto che continuano a comprenderlo solo le persone che ci passano o ci sono passate. Si tratta di un’alterazione nel funzionamento dei neuroni.
Se ad una persona che soffre di diabete, io mando l’augurio di un anno felice e pieno di dolci, probabilmente non aggiungo e non tolgo niente alla sua patologia.
Mi dispiace anche molto parlare così, perché entrambe le persone che mi hanno mandato auguri sulla felicità, utilizzando un video di Benigni, sono intelligenti, sensibili e colte. Ma, nel parlare d’ignoranza sul tema depressione, mi riferisco al significato letterale della parola: ignorare cosa sia. Un problema diffusissimo, così diffuso, che la gente ancora ne muore.
Tante persone, credendo, forse, di aiutare la persona malata, dicono “sai, succede anche a me, non ho la forza di alzarmi, ma poi lo faccio perché devo farlo”. Risultato, nella mente di un malato, che non accetta la sua malattia, in quanto è molto raro che una persona accetti con se stessa di essere depressa: Allora sono proprio da buttare. Capita ad altri di avere a che fare con un mostro del genere e loro ce la fanno. Io perché non ce la faccio? Perché sono una merda, un essere inutile, indegno di stare al mondo.
No, non è così, dico a questa persona. Tu sei affetto da una patologia, che, purtroppo, ancora oggi, non è semplice da curare. E’ la stessa cosa che mi sforzo di dire a me stessa in certe circostanze. E, soprattutto, ti dico, persona che si sente una merda in quanto gli altri ce la fanno e tu no, non sei sola. Siamo in tanti, me ne rendo conto ogni giorno di più.
E allora chiediamo aiuto agli altri che, tra noi, purtroppo, sanno bene di cosa parliamo.
Se questo sito è nato, ed è nato anche come blog, è proprio per questo.
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