Depressione, quando l’abisso prende il sopravvento
27 Novembre 2020Depressione. Esiste un mondo dove i pensieri ordinari vengono messi da parte, dove la confusione offusca ogni idea, dove la sofferenza cancella il desiderio di vivere. Esiste un mondo che si chiama depressione. “La depressione non è dolore – scrive Erich Fromm – la depressione equivale al senso di sentirsi morti dentro a un corpo vivo”.
È esattamente così che si sente Gaia, malata di depressione da cinque anni. Quasi un paradosso, il suo nome, rispetto a come si sente. Gaia vive a Londra, lavora in Borsa; lavorava, in realtà.
“Ora non riesco più a fare nulla, neanche a prendermi cura dei miei bambini”.
Si è rifugiata in una clinica psichiatrica romana, la migliore, a detta di esperti e pazienti. Nessuno, però, finora, è riuscito a dare sollievo a questo esserino, bella quanto spenta, gli occhi semichiusi.
“Non so se ne uscirò mai – mi dice – ho paura di no, temo che i miei bambini non vogliano più vedermi, ho paura che le cose con mio marito non torneranno mai più com’erano. Ma soprattutto temo che questo senso di niente persista, sono terrorizzata”.
“Il depresso è incapace di provare gioia, così come è incapace di provare dolore – dice ancora Fromm – La depressione è l’assenza di ogni tipo di emozione, è un senso di morte che per il depresso è assolutamente insostenibile. È proprio l’incapacità a provare emozioni che rende la depressione così pesante da sopportare”.
Auguriamo a Gaia che le cure farmacologiche e psicoterapeutiche la facciano riapprodare nel mondo normale, così come speriamo che tutte le persone afflitte da questa malattia possano abbandonare quell’universo di morte in cui non provano emozioni per tornare sulla terra ferma, dove ogni cosa acquisisce un significato e non necessariamente una sofferenza.
“La depressione è un male di vivere talmente penetrante che il pensiero della morte diventa un balsamo, una consolazione” (Vittorino Andreoli)
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