Depressione, quando si arriva a chiedere il suicidio assistito
15 Aprile 2019Depressione. La testimonianza di una giovane donna che, persa ogni speranza di guarire, era arrivata a scrivere all’associazione Luca Coscioni, chiedendo aiuto per il suicidio assistito
Depressione. “Mi sentivo finita sotto ogni punto di vista, ero stremata, non ce la facevo più a soffrire”. È così che Lucia inizia il racconto del periodo più complicato della sua vita.
C’è stato un episodio scatenante, qualcosa in particolare che abbia fatto precipitare la situazione?
“Una serie di cose, una dopo l’altra, gli ultimi cinque anni sono stati un inferno”.
Lucia soffre di depressione maggiore da circa 20 anni. Il disagio enorme che l’accompagna non le ha impedito di diventare un ottimo avvocato.
“Non lavoro da quando mia madre è morta. Il dolore mi ha massacrata, poi c’è stato il divorzio da mio marito, adesso anche qualche problema economico. Ecco. Non volevo morire, solo smettere di star male e la fine della vita mi sembrava l’unica possibilità”.
Le hanno risposto dall’associazione Coscioni?
“Immediatamente, sono stati molto gentili, anche se mi hanno detto che non trattano casi come il mio”
Come l’ha presa
“Ho continuato a passare le giornate a letto. Questa è stata la crisi più lunga credo, è durata oltre un mese. Non riuscivo a reagire in nessun modo”.
Però adesso va meglio?
“Molto, molto meglio”
E cosa è successo?
“Una specie di miracolo. Una mattina mi sono svegliata e mi sentivo meglio. In realtà poi, riflettendoci, ho realizzato di aver ragionato tanto il giorno prima, ho sviscerato il motivo del malessere, sa, dopo tanti anni di psicoterapia”
I farmaci però non li ha mai interrotti, giusto?
“No, esatto, ma in alcuni casi, per combattere la depressione è indispensabile il ragionamento”
Cosa consiglierebbe ad una persona sofferente come lei?
“Sicuramente di rivolgersi ad un bravo specialista, preferibilmente un terapista della corrente postrazionalista. Con me ha funzionato e continua tuttora ad aiutarmi a vivere. Ho provato tantissimi medici e diversi tipi di psicoterapia. Questa è l’unica cura che abbia davvero effetto, nonostante abbia interrotto la terapia. L’unica, anche più potente dei farmaci”.
Quella di Lucia è una storia forte. Un dramma che l’ha portata sul punto di voler morire, una sofferenza atroce dunque. Quella di Lucia è, però, anche una storia che apre la strada della speranza per chiunque soffra di quest’orrendo male. Perché alla fine Lucia, tra morte e vita, ha optato per quest’ultima. Una donna forte, piena di coraggio, tanto da riprendere a combattere contro una malattia come la depressione, sempre più diffusa, insidiosa, difficile e molto spesso, per chi smette di lottare, addirittura fatale.
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