Depressione, la solitudine di chi ne soffre
29 Maggio 2016La depressione, o mostro, come la chiamo io, si accosta a noi soggetti che ne soffriamo in sordina, presentandosi magari con un attacco di mal di pancia, mal di testa, nausea, o con le altre mille somatizzazioni che questa orrenda malattia porta con sé.
Poi, non sempre fortunatamente, non in tutti, subentra, spesso di colpo, un senso di abbandono, accompagnato da angoscia estraneante, ci si sente lontani dalla realtà e soli, infinitamente soli di fronte ad un colosso troppo più grande di noi per poterlo vincere.
Le forze fisiche vanno giù, il cervello cessa quasi di funzionare, perché obnubilato da pensieri distruttivi. E’ come se ogni volta il mostro ci dicesse: “Lasciate ogni speranza” voi che siete entrati. E la tentazione è quella, ogni volta più forte, al presentarsi di ogni crisi,d i cedere all’ennesima tentazione di entrare nelle sue braccia. Perché ogni volta il senso di fallimento è più acuto.
Succede anche a me di ricadere, pur essendo sotto costante cura farmacologica e sedute di psicoterapia. Ed è proprio questo il motivo di maggior frustrazione: cosa posso fare più di quello che sto facendo? La tentazione, in quei momenti, è lasciar perdere tutto e consentire alla natura di fare il suo corso. Ma la natura non è maligna, la depressione non è un fenomeno naturale e dunque va combattuta con ogni mezzo possibile.
Ieri ho scoperto quanto possa essere producente chiedere aiuto. Cosa quanto mai lontana dalla mente di un essere umano in crisi depressiva, che quasi si crogiola nella propria solitudine. Chiedere aiuto, invece, facendo sforzo su noi stessi e soprattutto sferzando un colpo al mostro, può essere vitale. Aiuto non necessariamente al proprio terapeuta, ma ad una sorella, ad un fratello. La solitudine in cui ci chiudiamo diviene spesso l’arma vincente del mostro e noi abbiamo il dovere, verso noi stessi e verso le persone che ci amano, di allontanarlo più possibile.
Se non siamo soli, diventa tutto molto meno complicato ed il mostro, piano piano, s’intimorisce rispetto alla nostra forza, raddoppiata se chiediamo aiuto e diventa sempre più piccolo, fino a sparire.
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