Disoccupazione e Pil, i dati allarmano e Renzi dà i numeri
2 Dicembre 2015Aveva stanziato 3 miliardi per contrastare la disoccupazione, sicuro di avere un ritorno esplosivo. Stiamo parlando del premier Renzi, che, di fronte ai semi catastrofici dati Istat di ieri, non sapeva più cosa inventare.
Noi guardiamo i fatti. La disoccupazione è aumentata dell’11,5 per centro ad ottobre, invariata rispetto a novembre. Le unità dei disoccupati in più sono 84 tra settembre ed ottobre . Gli inattivi, i soggetti, cioè che non hanno un lavoro e non lo cercano, risultano 32mila in più ad ottobre.
Un fallimento su tutti i fronti, insomma. Ma lui, Renzi, non si dà per vinto e dice che questi non sono effetti del Jobs Act, quello è partito a marzo. Vediamo cosa è successo a marzo, allora: i lavoratori stabili erano 14milioni 550mila. Ad ottobre scorso 14milioni 527mila. Caspita, un aumento portentoso. Certo non tale da giustificare lo stanziamento dei famosi 3 miliardi alle imprese.
Non sapendo proprio a cosa appigliarsi, questa volta l’invincibile Renzi si è messo a giocare di fantasia, cambiando discorso e parlando di tasso di disoccupazione, stabile all’11,5, il livello più basso dal 2012 e giù a dire “non ci accontentiamo” e roba varia trita e ritrita.
Quanto al Pil, secondo l’Istat cresciuto nel terzo trimestre dello 0,2 per cento, crescita inferiore alle attese, il premier ha dato il meglio di sé. Noi avevamo previsto uno 0,7 ma poi, visto che le cose andavano bene, ci siamo spinti allo 0,9. Presidente, ma stiamo parlando di 7 punti percentuali, non sono briciole. Poi, come nella migliore delle gag comiche, “Mi ha appena scritto Padoan, mi ha detto: sullo 0,9 tieni la linea, non è Roma – Fiorentina. La mia linea è totalmente quella di Padoan”.
Beh, ci sarebbe stato da ridere, non fosse stato che si parlava di economia, di argomenti di massima serietà per il Paese.
Ora al varco Renzi e Padoan sono attesi per il prossimo anno. Se la crescita non sarà quella supposta dal governo, la credibilità del ministro dell’Economia, del premier e del governo tutto, crolleranno come un castello di marzapane.
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