Violenza donne: quando amore fa rima con dolore
11 Luglio 2017Esiste qualcosa di peggiore della violenza fisica sulle donne? Forse sì, quella psicologica, su cui ho scritto un libro (“Dal suo punto di vista”, Aracne editore, 2010), senza nemmeno rendermi conto del tema centrale, fino a che non sono stata invitata a presentarlo, durante la giornata dedicata alla violenza sulle donne, ad una delle tante manifestazioni ad essa dedicate
Ricevo e pubblico la testimonianza di una donna, che definirei sconvolgente, non fosse che conosco troppo bene l’universo umano e quello maschile in particolare. Testimonianza, comunque, toccante e sofferta: raggirata da un uomo di cui si fidava, erroneamente, alla fine è venuta al corrente delle bugie mandate giù per circa un anno. La chiameremo Amita: è così che la chiamava. Amita: amore e vita, una sorta di crasi che avrebbe dovuto sintetizzare ciò che lei rappresentava per lui. Amita ha scoperto solo dopo un anno di frequentazione, gioia, amore a 360 gradi, gli inganni dell’individuo che giurava di amarla e di voler trascorrere la vita con lei. Ora Amita soffre da sola e, di seguito, c’è il suo urlo disperato, che arriva dritto al cuore: al nostro, che le esprimiamo vicinanza e la invitiamo ad uscire da questo vortice, perché chi ci raggira, non merita le nostre lacrime; chi si prende gioco di noi, non è degno del nostro amore e tanto meno del nostro dolore. Siamo con te, Amita: sei intelligente, si evince da come scrivi, ne uscirai ed alla fine, a soffrire, sarà lui, perché anche i mostri, in fondo, hanno un’anima.
“Ora che so tutto…. forse anche troppo…ogni particolare è servito a chiudere un cerchio che peggio di così non poteva chiudersi…non so cosa mi resta, se non la certezza che il male esiste, che si nasconde bene tra le
pieghe dell’anima di alcune persone, che le sue trappole sono subdole e non ha pietà di niente e nessuno. Chi sei? Sei cosciente o inconsapevole? Provi sentimenti? Ti rendi conto del dolore che provochi? Godi di questo? Non riesci a farne a meno? Non hai mai attimi di pentimento, compassione? Ti è mai venuto in mente di chiedere perdono a qualcuno? Io forse non saprò mai chi sei, ma sapere se almeno tu lo sappia, sarebbe già qualcosa. E poi ci sono io …. Frenare questo DOLORE, questa rabbia che si trasforma in ODIO ogni volta che aggiungo un pezzetto al puzzle, è difficile . A volte vorrei solo ucciderti, sì, vederti morto, perché nulla può giustificare tutto questo, nulla giustificherà mai UN ANNO DI BUGIE se non ” la follia”. Ma persino la follia ha qualcosa di bello….allora non è nemmeno follia perché io sono solo stata derubata nel cuore, violentata nell’anima, usata nel corpo da te con la menzogna, il raggiro psicologico. Usata fino all’ultimo senza rimorso, davanti alle mie lacrime, al mio dichiarato amore, solo per godere del mio corpo come di una sigaretta fumata di nascosto alla mamma e schiacciata sotto la suola di una scarpa, mentre mi facevi credere ed io stupidamente credevo, di essere un caldo e accogliente camino. Cosa c’è di onorevole e bello in tutto questo? Questo non ha nulla a che fare con l’amore, né col volere bene, perché si può non amare più, si può persino non avere mai amato, ma arriva un momento, quando in gioco ci sono i sentimenti di un altro essere umano, in cui il coraggio della verità è un dovere di ogni Uomo degno di questo nome”.
Amita
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