Etruria, Boschi sbugiardata da De Bortoli. Si dimetta
10 Maggio 2017Nell’ultimo libro di Ferruccio De Bortoli, “Poteri forti (o quasi). Memorie di oltre quarant’anni di giornalismo”, in uscita l’11 maggio, a pagina 209, al centro del capitolo dedicato a Matteo Renzi (intitolato “La bulimia del potere“), in cui il giornalista parla anche di massoneria, scrive del ruolo dell’allora ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, nella vicenda di Banca Etruria, di cui il padre era vicepresidente. La signora, secondo De Bortoli, avrebbe chiesto all’allora amministratore delegato di UniCredit, Federico Ghizzoni, di valutare una possibile acquisizione della banca aretina
“Io sono dalla parte delle istituzioni e non ho mai favorito familiari o amici, non c’è alcun conflitto di interessi”, aveva detto l’allora signora delle Riforme, più di una volta, nel corso del 2015, anno dello scandalo Etruria & co., che, ricordiamo, ha causato la bancarotta per i correntisti, nonché il suicidio di uno di essi, trovatosi, dalla sera alla mattina, con i risparmi di una vita andati in fumo.
Oggi, le anticipazioni del libro di De Bortoli, in uscita l’11 maggio, gettano un faro sulla vicenda, inserita, oltre tutto, in un intero capitolo dedicato al protettore della Boschi, Matteo Renzi ed intitolato “La bulimia del potere”, in cui il giornalista parla anche di massoneria.
Devo riconoscere di aver letto la notizia già ieri, ma, temendo di esser colta da “boschite acuta”, ho desistito dal mettere nero su bianco ciò che era iniziato a passarmi per la testa. Oggi, però, le ipotesi sono 2: o la patologia ha colpito, oltre me, molti esponenti dello stesso parlamento, che ne hanno chiesto le dimissioni immediate (M5S e Lega, ndr), oppure qualcosa che non va, nella bella addormentata fra i Boschi, c’è, c’era e sempre ci sarà. Strano, infatti, che il bel naso della ex signora delle Riforme, ora sottosegretario, non si sia allungato di un millimetro. Bella, bisogna riconoscerlo, lo è, ma ciò non basta a farne un membro del governo, non credibile, quanto meno, visto che le sue parole volano dalla linda boccuccia della Boschi, con la stessa facilità con cui i bambini negano alle mamme di aver mangiato la marmellata, pur avendo il visetto pieno della dolce crema.
Non per niente, oggi, in risposta alla polemica scoppiata immediatamente, la sottosegretaria ha smentito tutto, con l’innocente sorriso di sempre stampato in volto, aggiungendo che, se di qualcosa c’è da discutere, se ne occuperanno i suoi legali. Se? Di qualcosa? Signora Boschi, qui siamo nel mondo reale e stiamo parlando di conflitto d’interessi a 360 gradi. Se ciò che De Bortoli ha scritto, come probabile, si rivela veritiero, lei ha il dovere di dimettersi. Lasciamo perdere questioni di pubblica decenza, pudore ecc. Qui entra in gioco la credibilità di un intero governo, anzi di due, a dire il vero. Il primo, quello del bulimico di potere Renzi, che già la credibilità se l’è lasciata alle spalle da tempo e l’attuale, questa specie di esecutivo ombra, che fa il gioco dell’oca, ben istruito dal suo predecessore ed attuale manovratore di pedine, il quale, per altro, in odore di massoneria, come anche De Bortoli afferma, di lasciare la super poltrona non vuole saperne.
Poi, si sa, spesso l’allievo supera il maestro e dobbiamo riconoscere che in questo la Boschi ha fatto un lavoro eccezionale, partendo dai favoritismi personali e non, nei confronti delle lobby, per finire con le frottole cui è talmente avvezza che Renzi, al confronto, appare quasi un onesto cittadino.
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