Dipendenza da Facebook: che fare?
18 Giugno 2016L’attaccamento alla vita virtuale tramite Facebook, Twitter e tutti i social network sta dilagando in modo esponenziale. Fenomeno inquietante quanto pericoloso
E’ strano, lo so, ma provo tenerezza per le persone, uomini o donne che siano, che mettono in mostra la propria vita o la propria persona attraverso Facebook. Mezzo al quale devo tanto: quattro pagine che hanno dato visibilità al mio lavoro e continuano a farlo di continuo.
Ma perché, mi chiedo, gente in apparenza rispettabile, sente il bisogno di mettere in mostra se stessa e le persone con cui condivide qualcosa di piacevole? Credo che questo sia un serio disturbo sociale dei nostri tempi, credo che i social abbiano alterato definitivamente il modo di rapportarsi con il prossimo. Credo che queste persone avrebbero bisogno di aiuto e non lo sanno. Vorrei fare qualcosa per aiutarle, ma non saprei cosa, né da dove iniziare…
Serietà: me l’ha inculcata mio padre. Ed è ciò che osservo e vorrei osservassero tutti gli esseri umani.
Trasparenza, è il mio credo, ma nei limiti…
Mettere in mostra ogni istante della propria esistenza, dal più importante, quale può essere la nascita di un figlio, al più superficiale, come una serata fra amici, denota grandi carenze nella vita reale.
Non ho mai nascosto i miei problemi di depressione, ma, al di là del fatto che sono sotto cura costante, non ho mai sentito il bisogno di “pubblicizzare” la mia vita, se non quando costretta per lavoro.
Secondo esperti psichiatri, questo uso spasmodico dei social network è una vera dipendenza. Le persone affette da questa specie di mania sentono che manca loro qualcosa nella vita reale e cercano di colmare così il vuoto.
I social network in generale e Facebook in particolare hanno consentito ad ognuno di noi di crearsi una vita parallela a quella reale. E ciò, oltre tutto, equivale alla limitazione dei rapporti umani, quelli veri. Troppe volte capita di vedere persone, coppie, o gruppi di amici, per strada, o seduti ad un tavolo, che, anziché parlare tra loro, stanno ognuno attaccato al proprio smartphone.
Un fenomeno che andrebbe approfondito, da medici esperti, da sociologi, da psichiatri, perché, continuando di questo passo, la socializzazione verrà ridotta a zero.
Acquista il mio libro: Qualcosa di Superiore