Femminicidio. 70enne uccide la moglie, assolto per delirio di gelosia. Pagina di giurisprudenza da cancellare
9 Dicembre 2020Femminicidio. Brescia, uccise la moglie un anno fa. Oggi viene assolto perché ritenuto incapace di intendere e di volere a causa di un delirio di gelosia
Femminicidio. Esiste al mondo qualcuno che sia capace di uccidere sua moglie nel pieno delle proprie facoltà mentali? Francamente riteniamo di no. Quale che sia, momentaneo o permanente, un disturbo di personalità muove sempre queste mani assassine che vanno moltiplicandosi in modo raccapricciante.
Antonio Gozzini, 70 anni, lo scorso anno ha messo tragicamente fine alla vita della moglie, per poi vegliarla per ore. Che qualcosa non andasse nell’uomo, appare più che evidente. Non tanto, però, dal farlo assolvere dall’accusa di omicidio, barbaro uxoricidio per il quale il pm Claudia Passalacqua aveva chiesto l’ergastolo. Pena equa, per quanto ci riguarda. La difesa dell’uomo, però, ha ben pensato di chiedere l’assoluzione perché incapace di intendere e di volere a causa di un totale vizio di mente per “un delirio di gelosia”. Così la Corte ha stabilito, creando un precedente di gravità inaudita.
Mentre si lotta con ogni forza per far venir meno abomini come questi, l’assoluzione di un uomo che uccide la moglie per incapacità di intendere insanguina molte altre mani maschili, che magari ritengono di avere lo stesso trattamento.
È una vergogna nella vergogna, una pagina di giurisprudenza da cancellare, una pagina di cronaca da strappare in mille pezzi, un episodio disgustoso da dimenticare.
Acquista il mio libro: Qualcosa di Superiore